"Il nostro calvario per avere un figlio": il racconto di una coppia

Dopo molte delusioni, una donna e il suo compagno si sono rivolti a un centro specializzato in Spagna

Sempre più coppie ricorrono alla procreazione medicalmente assistita

Sempre più coppie ricorrono alla procreazione medicalmente assistita

La Spezia, 17 ottobre 2019 - «Senza di loro non saremmo riusciti a superare il calvario che abbiamo vissuto. Dopo la terza gravidanza interrotta ho avuto un crollo, fisico e psicologico. Ho lasciato un lavoro sicuro e ci sono stati giorni in cui non avevo neanche le forze di lavarmi o uscire di casa. A un certo punto una mia cara amica mi ha consigliato di fare una chiacchierata con uno psichiatra che dopo circa un mese o due ha indirizzato me e il mio compagno al centro terapeutico CoMeTe». A parlare è una donna e mamma spezzina che, proprio quando era pronta a diventare genitore insieme al suo compagno, ha dovuto confrontarsi con l’infertilità. Un vero e proprio incubo che negli ultimi anni pare stia colpendo un numero sempre maggiore di coppie.

A ripercorre i momenti di difficoltà vissuti per anni è proprio la coppia del territorio che, dopo essersi rivolta a diverse figure mediche, è riuscita prima a riprendere in mano le redini della propria vita per poi tornare a parlare di infertilità insieme ai terapeuti famigliari per arrivare infine al coronamento del grande sogno: crescere insieme il figlio che tanto desideravano. Un lieto fine raggiunto in un centro spagnolo grazie alla fecondazione eterologa che, legale in Italia ma impraticabile a causa dell’assenza di donatori, consiste nel ricorrere a ovuli di una donatrice da far fecondare col seme del partner (se possibile). A colpire in positivo i due compagni di vita una volta ‘emigrati’ all’estero è stata la sensibilità, i messaggi positivi che i professionisti del centro spagnolo sono riusciti a trasmettere sin dal primo incontro. Se in Italia infatti la sensazione che la coppia ha avuto è stata quella di trovarsi a dialogare con diversi medici forse incapaci di approcciarsi al problema senza creare strappi dolorosissimi e profondi, all’estero sono riusciti invece a trovare nuova fiducia e speranza sentendosi coccolati, capiti e, soprattutto, persone normali.

La donna ricorda ancora oggi il sottolineare continuo di alcuni specialisti del fattore età, un’osservazione che altro non ha fatto che alimentare la depressione. Il periodo lacerante può essere in ogni modo superato nel momento in cui si comincia a comprendere che non è necessario affrontare periodi bui e sconvolgenti da soli, ma affidandosi all’aiuto di persone serie e preparate. Tra queste i professionisti del servizio ‘Cicogna distratta’ che oggi ha la sua sede in via Ricciardi 6/a. Un altro grande ostacolo da superare quando si desidera un figlio ma si scopre di essere infertili è quello legato ai tabu che toccano diverse sfere come quella etica-religiosa, medica e psicologica. Oggi, raccontando la propria esperienza, la coppia fa un po’ da apripista a chi è o si troverà in futuro alle prese con l’infertilità, facendo riflettere anche su un altro tema: l’importanza di pensare ad agevolazioni per venire incontro a chi non può proprio permettersi di affrontare da solo le spese necessarie a iniziare percorsi simili al loro.  

Un ruolo fondamentale per le coppie che attraversano questa fase della propria vita lo gioca inoltre il supporto esterno, ovvero quello delle persone che sono molto vicine ai due partner. Se nel caso specifico della coppia spezzina i genitori si sono rivelati preziosi, dimostrando vicinanza, in altre circostanze potrebbe non essere possibile fare affidamento sulla famiglia che – una volta venuta a conoscenza della situazione – inizia a trattare i propri figli adulti come dei bambini, rifiutandosi di accettare possibili adozioni o fecondazioni assistite. Il consiglio dei terapeuti famigliari è, in questi casi, dunque quello di affidarsi sempre a persone serie e competenti, informandosi, condividendo e confrontando informazioni utili insieme al proprio partner. © RIPRODUZIONE RISERVATA