Contestazione no vax a Speranza I titolari del ’Kairos’ presi di mira

"Raggiunti da telefonate anonime e di scherno". Solidarietà al ministro. di Paita e Gagliardi

Migration

Il bar Kairos, dove si è tenuto due giorni fa l’incontro con protagonista il ministro Roberto Speranza – contestato da alcuni no vax – prende le distanze dalla questione politica. "Dopo la vicenda – spiega la titolare Roberta Fraboschi – siamo stati raggiunti da numerose telefonate anonime e di scherno. La nostra è una piccola realtà familiare con sei dipendenti. Siamo una realtà apolitica ed abbiamo ospitato e ospiteremo altri eventi, di destra e di sinistra, perché dobbiamo farlo per vivere e perché siamo convinti che la contestazione, possa far parte della democrazia ma deve rimanere, necessariamente, sul piano politico e non colpire chi non fa politica, ma lavora". Ad esprimere diretta solidarietà al ministro, invece, sono state due deputate spezzine. "In democrazia tutti devono poter esprimere la propria opinione. Ma sentire insulti, minacce e fischi, come in questo caso, non si può tollerare e ciò va condannato", afferma Manuela Gagliardi. "La contestazione è un gesto due volte odioso: per l’intenzione del tutto antidemocratica di zittire chi si fa portatore di idee diverse; e perché parliamo ancora di quei no vax che turbano il dibattito pubblico" dichiara Raffaella Paita.