"Contagi figli della mancanza di strategia"

La lista Sansa porta in piazza il direttore dell’Irccs di Reggio Emilia. Indice puntato contro il ‘liberi tutti’ del presidente della Regione

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Una situazione figlia di un fallimento e della mancanza di una strategia. La Lista Sansa affila le armi negli ultimi giorni della campagna elettorale e alla Spezia attacca sul tema più scottante: la gestione dell’emergenza Covid-19. È un medico a lanciare a nome di tutta la coalizione, di cui è referente per la sanità, un accorato j’accuse alla Regione Liguria: Massimo Costantini, genovese, che a Reggio Emilia dirige l’Istituto in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia. "La Spezia è nell’occhio del ciclone, ma quello che accade qui può ripetersi a Genova o altrove; la Liguria è in testa alla graduatoria dei contagi in Italia in rapporto al numero di abitanti".

Sotto l’indice, il ‘liberi tutti" totiano, a partire dall’azzeramento dell’obbligo per il distanziamento sui mezzi pubblici regionali, andando avanti con la rappresentazione di una situazione di normalità. "Un allentamento che ha creato l’erronea consapevolezza che fosse tutto finito, mentre il virus continuava a girare e sarebbe stato necessario mantenere alta la guardia". Più che i festeggiamenti per la promozione in serie A dello Spezia Calcio – "legittimi, anche se un terzo della città alle tre di notte poteva esser gestito in modo diverso" – è stata la mancanza di una politica sistematica di screening ad aver aggravato il quadro del levante ligure. "Non sono stati fatti controlli a tappeto sulle categorie professionali a rischio, sui luoghi di lavoro: alla Spezia, città che in Italia ha il più alto tasso di ospedalizzazione, nonostante professionisti di prim’ordine negli ospedali, la direzione non è stata in grado di gestire il tracciamento". Costantini non dà cifre, ma denuncia la disorganizzazione anche guardando al futuro. "Il ministero ha chiesto alla Regione di metter da parte le scorte di dispositivi di protezione individuale per almeno un mese: avrebbero dovuto esser disponibili il 1° settembre, invece il bando di gara scade il 30".

A fronte di messaggi rassicuranti, ribaditi anche ieri sera nella conferenza stampa sui dati relativi ai contagi dal presidente Toti e definiti "grandi balle" la vera necessità è guardare ai prossimi mesi, in cui il freddo ed il rientro degli studenti a scuola potrebbe determinare un peggioramento della situazione. "Non dobbiamo più tornare al lockdown, ma serve preparare percorsi dedicati negli ospedali, con posti letto, anche nelle terapie intensive e degenze per i pazienti in via di dismissione".

Chiara Tenca