Confindustria e Confedilizia sulle barricate "Città a rischio ingessatura, addio sviluppo"

Le associazioni presentano osservazioni alla variante e spingono per la revoca della norma di salvaguardia in attesa dell’adozione del piano

Migration

Levate di scudi alla proposta di variante al piano di bacino del comune della Spezia. Sono quelle di Confedilizia e Confindustria preoccupate per gli effetti della nuova mappatura delle fasce di inondabilità dei corsi d’acqua decretata dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale: l’altolà alla nuova edificabilità nelle zone rosse (A), quasi quadruplicate rispetto alla precedente articolazione. Dall’associazione che tutela i proprietari di immobili e da quella che rappresenta i costruttori sono partite le prime "osservazioni" all’atto dell’istituzione sovraordinata agli enti locale che porta la firma del segretario generale Gaia Checcucci. In attesa che il procedimento giunga al capolinea dell’adozione (con l’auspicio delle associazioni dell’ accoglimento dei rilievi) sono scattate le cosiddette norme di salvaguardia che "blindano" la situazione alle prospettazioni del decreto in relazione alle varie fasce. "Questo di fatto blocca pressoché qualsiasi tipo di nuova edificabilità e rende estremamente difficile ogni intervento sul patrimonio edilizio esistente nel comune della Spezia" sostiene Paolo Faconti (nella foto a destra), direttore di Confindustria, riconoscendo comunque la validità delle finalità del provvedimento: la messa in sicurezza del territorio. "Proprio in un periodo storico nel quale la città sta per affrontare importanti processi di crescita e trasformazione questa variante non ci voleva...." dice Faconti contestando la" genericità" dello studio idraulico che, a suo avviso, "non è entrato nel merito delle reali criticità. L’obiettivo di Confindustria è soprattutto quello di fare emergere la necessità di ottenere un miglioramento dello studio idrogeologico attraverso una fase di consultazione e approfondimenti finalizzati a creare reali situazioni di salvaguardia e ad introdurre caratteristiche specifiche, e soprattutto proporzionali, all’obiettivo su studio e norme perseguono. Intanto chiediamo la revoca della clausola di salvaguardia".

Luca Damian (nella foto in alto), presidente di Confedilizia dal suo canto argomenta. "E’ bene avere a mente che nel 2011 l’alluvione non fece vittime alla Spezia; entrandopoi nel merito del decreto, se analizziamo la relazione di analisi idraulica e di pericolosità per ogni settore della città della Spezia, possiamo immediatamente comprendere che se esiste una potenziale possibilità di un allagamento (circa ogni 100 anni per il centro storico) è altrettanto vero che manca completamente il pericolo della velocità dell’acqua".

Cioè?

"L’eventuale esondazione del Lagora o di altri torrenti genera per alcune ore un “acquitrinio” ma niente di più. La stessa relazione fissa la velocità dell’acqua nel centro storico tra lo 0.0 metri al secondo allo 0,4".

Ne deduce?

"E’sufficiente entrare in Internet per capire che questa velocità è pari a quella di un ruscello in secca d’estate, quello nel quale, durante i Picnic, posiamo le bottiglie per farle rinfrescare certi che la forza dell’acqua è talmente lieve che non potrà portare vien le nostre bevande. Mi domando e domando alla classe politica: in un contesto come questo (la zona di Mazzetta, Migliarina, Fossamastra ecc hanno i dati similari ) possiamo veramente affermare che ci sia un concreto pericolo per le persone?".

Perchè la domanda alla classe politica là dove la materia è tecnica?

"La scelta politica è scelta discrezionale, che deve tenere conto della normativa, ma all’occasione, mutarla, quando la stessa diventa fonte di limitazione delle libertà dei cittadini ed ingessamento dello sviluppo di un territorio. Lo scenario che si delinea è quello di impedimenti nello sviluppo delle imprese turistiche, artigiane, commerciali ed industriali: cercheranno traguardi in aree diverse, con una perdita di interesse e di valore delle proprietà nell’ambito di bacino e nel comune della Spezia".

Corrado Ricci