Condannata per infanticidio, "Provocò la morte del bambino che aveva in grembo"

La Spezia, l'epilogo giudiziario di una vicenda choc

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 13 novembre 2019 - Infanticidio. E’ l’imputazione di cui per la quale è stata condannata ad un anno e 4 mesi di reclusione Alina Coelho Apolinario, 38 anni, brasiliana residente a Massa, per aver perseguito l’obiettivo di stroncare la vita della creatura che aveva in grembo e che aveva dato alla luce in uno scantinato di Migliarina, al settimo mese di gravidanza. Il fatti risalgono al maggio del 2015.

Ieri l’epilogo della sentenza di condanna del gup Fabrizio Garofalo all’esito del rito abbreviato chiesto dall’avvocato Valentina Antonini. A monte una storia di degrado morale e materiale; emerse dall’inchiesta condotta dalla squadra mobile dopo il rinvenimento del neonato di 7 mesi, ormai privo di vita, in uno scantinato di Migliarina.

Avvenne a seguito del ricovero per emorragia della donna che si presentò al pronto soccorso. Non fu un aborto. Bensì un infanticidio. L’accusa, sostenuta in aula dal pm Elisa Loris, si è ancorata a due elementi: gli organi del feto erano perfetti e vitali, agli atti c’è una ricetta che prescriveva un prodotto usato per l’aborto farmacologico in ambito ospedaliero nei tre mesi di gravidanza. L’avvocato farà appello.