Concorso pubblico, 479 per un posto

Tanto caos e lunghe attese alla pre-selezione

Tre addette al controllo gradimento al termine della preselezione

Tre addette al controllo gradimento al termine della preselezione

La Spezia, 21 settembre 2018 - Si sono presentati in 479 per un posto da istruttore amministrativo contabile, ma la preselezione (ne sono passati solo 80) fissata per ieri mattina al centro fieristico Spezia Expò è diventata un incubo per i tantissimi partecipanti. Convocati alle 10 del mattino hanno dovuto attendere infatti oltre 3 ore prima dell’inizio effettivo della prova che consisteva in 45 quesiti fra inglese, informatica e diritto amministrativo.

Il vero ostacolo da superare infatti, a detta degli intervistati, è stata appunto la lunga attesa che ha reso ancora più difficile il superamento del quiz. Una volta seduti in postazione infatti è iniziata una lenta ed inesorabile pausa dovuta all’ identificazione di tutte le persone presenti nel padiglione e, in nome della trasparenza a detta dell’organizzazione, l’estrazione a sorte di due volontari che hanno dovuto scegliere una delle tre buste a disposizione con all’interno tre diverse tipologie di domande.

A questo punto, quando erano ormai già le 13 passate e l’insofferenza stava prendendo campo fra le quasi 500 persone presenti, si è passati alla distribuzione dei questionari, stampati al momento per evitare brogli, sempre, secondo gli organizzatori, in nome della garanzia e tutela degli iscritti. Un test preliminare che, a detta della maggioranza, è risultato troppo specifico in ambito di diritto amministrativo, privilegiando chi avesse optato per una laurea in giurisprudenza e di conseguenza facendo perdere le speranze ai molti altri aspiranti al posto. In pochi infatti una volta usciti dall’ interminabile test si sono detti fiduciosi di un esito positivo, lamentandosi principalmente dell’eccessiva disorganizzazione che, dal loro punto di vista, ha portato ad iniziare l’esame con una stanchezza mentale già eccessiva, che avrebbe quindi inevitabilmente compromesso già in partenza la buona riuscita del compito.

IN molti poi per essere presenti in orario alla convocazione avevano chiesto appositamente permesso dal lavoro, costringendo alcuni ad abbandonare il concorso in fretta e furia prima dell’effettivo inizio, per poter riuscire a riprendere il treno e tornare in ufficio nelle prime ore del pomeriggio, giustamente infuriati per aver perso oltre che una giornata, una buona possibilità lavorativa.

Giulia Fiordisaggio