Comandante morto, due marittimi contagiati

Il primo e il secondo ufficiale della Ital Libera positivi al Covid-19. Arrivano i sostituti. Ma Jakarta ancora nega il trasbordo della salma

Da una parte l’eco della tragedia che sta montando nella vicina India per effetto della Pandemia, con una situazione ormai fuori controllo di contagi. Dall’altra i lacci e lacciuoli della burocrazia che, quando si a a che fare con paesi esteri, si fanno ancor più difficili da districare. C’è questo, forse altro, dietro la vicenda paradossale dell’altolà delle autorità indonesiane allo sbarco dalla nave "Ital Libera" della salma del comandante Angelo Capurro, 61 anni, originario di Recco, spezzino di adozione. Era spirato sull’unità il 13 aprile scorso, al culmine di una crisi respiratoria probabilmente riconducibile al Covid-19 ma senza alcuna certificazione di positività, dopo i tamponi pre-imbarco, in Italia e a Durban, negativi. Il procuratore della Repubblica Antonio Patrono, dopo l’esposto dei familiari che hanno lamentato l’assenza di adeguati soccorsi, ha disposto l’autopsia e indicato alla polizia giudiziaria delegata, la Polmare, l’obiettivo da perseguire: il rimpatrio della salma. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Disposta l’acquisizione all’estratto del giornale e delle comunicazioni mail tra la nave e l’esterno

L’unità portacontainer di 290 metri di lunghezza, con 20 membri di equipaggio, resta, intanto, all’ormeggio davanti al porto di Jakarta. "La nave è pronta a partire; attendiamo indicazioni dalle autorità competenti" dicono fonti della compagnia Italia Marittima, senza null’altro aggiungere, affidando ad una nota la ragioni del riserbo. L’esordio è all’insegna del cordoglio: "L’Italia Marittima desidera esprimere le sue più sentite condoglianze alla famiglia del compianto Comandante Capurro, che per tanti anni ha prestato servizio presso la Società con professionalità e dedizione. Il decesso Capurro è avvenuto il 13 aprileentre la mn “Ital Libera” stava navigando da Durban (Sud Africa) verso Singapore. L’Italia Marittima S.p.A. si è immediatamente attivata per deviare il viaggio della nave verso il Porto di Jakarta al fine di consentire tutti i necessari adempimenti. Le cause della tragica morte del Comandante sono in corso d’accertamento da parte delle competenti Autorità. L’Italia Marittima sta prestando la massima collaborazione a riguardo e non è al momento nella posizione di rilasciare ulteriori dichiarazioni pubbliche in merito".

Nemmeno a riscontro delle notizie che abbiamo raccolto: la presenza a bordo di due marittimi positivi al Covid, il primo e il secondo ufficiale, quelli che, sul piano delle gerarchie, si collocano ’sotto’ il comandante, chiamati ad avvicendarsi con lui nei turni. Si tratta di due marittimi di origini campane. Nulla trapela sulle loro condizioni. Ma è certo l’adoperarsi della compagnia di navigazione per l’invio di sostituti. Finora a vuoto le richieste da noi rivolte al Ministero degli Esteri per capire le ragioni dell’impasse per il rimpatrio della salma e per avere contezza della portata della situazione a bordo della Ital Libera. Notizie arrivano invece da padre Gianluigi Ameglio, capellano della Stella Maris, l’opera cattolica internazionale che si adopera per il benessere della Gente di Mare; ha interessato della situazione il referente vaticano per eventuali azioni a Jakarta. "Purtroppo non esiste un presidio della Stella Maris nel porto indonesiano ma sono stati interessati religiosi cattolici di altre confessioni cristiane per verificare eventuali bisogni, principalmente spirituali".

Corrado Ricci