"Col pallone sempre fra i piedi fin da bambino Ora sogno di giocare in Champions League"

Julian ‘Jeff’ Chabot si racconta, dalla passione per il calcio nata insieme al padre all’arrivo a Spezia. "Con Italiano mi trovo benissimo"

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di Gianluca Tinfena

È tra i baluardi difensivi che si sono alternati durante la stagione nel turn over di mister Italiano, una strategia finalizzata a tenere tutti sulla corda e dare valore e riconoscimento a tutti i componenti della rosa. Se la salvezza si avvicina i meriti sono da suddividere tra i vari protagonisti di quest’annata davvero speciale. Sono 17 fino ad ora le presenze in campo di Julian Chabot, gigante tedesco arrivato in riva al golfo in prestito dalla Sampdoria. Nell’immaginario collettivo dei tifosi aquilotti c’e’ ancora quel colpo di testa vincente al ‘Tardini’ nella sfida contro il Parma, ma soprattutto la grinta e l’attaccamento alla maglia dimostrato durante le sue prestazioni.

Julian ma per tutti è Jeff. Come mai questo soprannome?

"Jeffrey è il mio secondo nome, Jeff deriva da questo. Fin da piccolo anche in famiglia mi chiamavano così e per gli amici sono Jeff. La mia famiglia vive in Francia ma sono nato ad Hanau perché mia madre ha conosciuto mio padre in Germania e sono cresciuto là".

Com’è nata la tua passione per il calcio?

"Mio padre non si perdeva neppure una partita di calcio in televisione e da piccolo ho iniziato a seguirle anche io. Dopo la scuola nel pomeriggio giocavo a calcio tutti i giorni, ero ossessionato dal pallone. Poi con il tempo è diventato il mio obiettivo professionale e sono felice di essere arrivato a ottimi livelli e giocare qui nel massimo campionato italiano".

Hai giocato in Germania, Olanda e Italia. Hai vestito anche la maglia della nazionale tedesca under 21. Qual è il sogno che vorresti ancora realizzare?

"Un giorno vorrei realizzare il sogno di giocare in Champions League. Per me sarebbe davvero il massimo e lavoro settimana dopo settimana per migliorarmi e dimostrare di essere in futuro all’altezza di una competizione così importante".

Quanto ti senti migliorato grazie al lavoro allo Spezia con mister Italiano?

"Il mister mi dice che devo migliorarmi giorno per giorno. Con lui mi trovo benissimo. Ho imparato molto dai suoi consigli nel corso di tutta la stagione".

In serie A hai avuto come maestri mister Italiano nello Spezia e mister Ranieri lo scorso anno alla Sampdoria. Con chi ti sei trovato meglio?

"Sono due grandi allenatori. Il loro modo di intendere il calcio è molto diverso e quest’anno mi sono dovuto adattare e imparare un metodo nuovo. Ringrazierò sempre entrambi per quello che hanno fatto per la mia crescita. Mi hanno fatto diventare un calciatore pronto per il campionato italiano".

A proposito di serie A, qual è stato l’avversario più difficile da marcare che hai incontrato?

"In Italia ci sono tantissimi attaccanti pericolosi e con un tasso tecnico molto elevato. Se ne devo sceglierne due, dico Lukaku e Cristiano Ronaldo. Sono due fenomeni nel vero senso della parola. Quando te li trovi davanti non è semplice fermarli".

C’è chi ti ha paragonato come caratteristiche al primo Chiellini. Quali sono i tuoi riferimenti calcistici nel tuo ruolo?

"Chiellini è un top player e se un giocatore resta ad alti livelli per molti anni significa che lo merita davvero. Mi sono sempre piaciuti e mi piacciono molto anche Bonucci della Juventus e Koulibaly del Napoli. Credo che attualmente siano i migliori centrali difensivi del nostro campionato".

Hai 23 anni ed avrai una lunga carriera ancora davanti per realizzare i tuoi sogni, ma ci pensi ogni tanto a come ti immagini tra quindici anni?

"Ogni tanto mi capita. Ho investito su me stesso in questo mondo e spero di poter rimanere nel calcio magari nel ruolo di allenatore. Sarebbe davvero molto stimolante. Ma sono molto legato alla mia famiglia e sono sicuro che farei di tutto per recuperare la lontananza di questi anni da loro".