La sala d’attesa del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sant’Andrea è stata dell’arrivo scaglionato, ma comunque eccezionale, di bambini alle prese con dolori addominali, vomito e diarrea. Ben 66 in una settimana. In attesa delle visite da parte delle equipe medico infermieristiche i genitori, preoccupati e sgomenti, si sono scambiati informazioni per capire se alla base dei problemi di salute dei figli ci fosse un origine comune. Nessuno vuol metterci la faccia: questione di tutela indiretta dei minori sulla cui identità si impone la privacy. Ma convinzioni maturate per effetto dell’incrocio delle storie: "Ho parlato con più genitori ed è sempre emersa la circostanza di bagni di mare nel litorale Lericino" dice una mamma che esibisce anche un indizio di famiglia: "Sia la figlia di 6 anni che il figlio di 12 sono ancora alle prese con la gastroenterite dopo il bagno effettuato lunedì scorso nel mare della Venera Azzurra". Una nonna pone in relazione di nesso causale il problema della nipotina (per la quale si e reso necessario il ricovero) con un bagno effettuato nel mare di San Terenzo. "Ne ho parlato risentita col Comune di Lerici, con l’Asl ma sono incappata in un muro di gomma".
La priorità è ovviamente quella della cure dei piccoli ma dal fronte dei genitori preoccupati si fa strada una domanda: che fare se dovesse emergere una fonte comune dei disturbi?
"L’eventualità di una class action è da mettere in conto. Tutto dipende all’esito dell’indagine epidemiologica" dice una mamma che ha già stabilito contatti esplorativi con altri genitori per tessere il filo dell’iniziativa per l’eventuale azione comune.
C.R.