La Spezia, "La cittadella della salute dentro l’Arsenale"

Il sottosegretario Pucciarelli svela le interlocuzioni in corso con la Marina per la collocazione nella base navale della Palazzina della salute

Una lezione di ingegneria al campus universitario dell’ex Falcomatà

Una lezione di ingegneria al campus universitario dell’ex Falcomatà

La Spezia, 9 maggio 2022 - Lo aveva annunciato sommariamente in un’intervista rilasciata a La Nazione sulla guerra in Ucraina. "Con la Marina militare ho in corso interlocuzioni per recuperare alla città altri spazi nell’ambito del complesso del Falcomatà e non solo". Incalzata, il sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli fornisce, quanto all’area in fregio a via Fieschi, qualche elemento in più sull’operazione in corso. "L’idea è quella di collocare all’interno della base navale i servizi sanitari residuali svolti nell’ambito dell’ex ospedale militare per dare forma a una palazzina della salute". Quella che, secondo le intese che portarono alla realizzazione del campus universitario e della sede del Dltm, avrebbe dovuto sorgere alle spalle dello stesso, nel sedime rimasto alla Marina militare. Una struttura per la costruzione della quale la Regione Liguria, all’epoca presieduta da Claudio Burlando, aveva messo la firma, impegnandosi a trovare le risorse necessarie, non più materializzatisi. Il tema torna di attualità alla luce delle prospettive logistiche in corso di elaborazione tese alla razionalizzazione degli spazi militari e ad aprire nuove possibilità civili di fruizione in un contesto, quello del Falcomatà, che fa della ricerca e della formazione la sua nuova mission vocata al mare.

La partita ’viaggia’ parallela alle aspettative palesate l’ottobre scorso nell’ambito del convegno sulla formazione promosso da Confindustria là dove erano stati tratteggiati i contorni del progetto, coltivato dal Cisita, di traguardare la realizzazione di un grande polo formativo nell’ambito delle aree arsenalizie, incrementando l’offerta lì già in essere, e rinnovata di recente col patto Marina–Comune-Its. Ora la svolta dell’annuncio di una nuova possibile location della palazzina della salute nella base navale che, come effetto indotto, avrebbe quello di risolversi in una opportunità per lo sviluppo del campus, aperto al nuovo corso destinato anche alla ’residenze’ degli studenti. Il sottosegretario non vuole andare oltre l’indicazione di fondo delle interlocuzioni in corso e della ricerca delle risorse occorrenti. Ma l’esternazione, al netto del periodo elettorale, pesa sul piano degli orizzonti futuri, tra attesa di risposte per consolidare il polo formativo spezzino vocato al mare e prospettive aperte dal piano Basi Blu, in fase di progettazione esecutiva con un plafond di investimenti annunciati, dallo stesso sottosegretario, per quasi 400 milioni di euro e propositi di attuazione nell’arco di 9 anni. Se da un lato i sindacati plaudono al rilancio delle base navale, storico loro tema di battaglia per il lavoro, c’è chi scalpita; capita dal fronte di Marola dove il tema, anche quello storico, è rappresentato dal ’sacrificio’ patito dal borgo per la presenza degli insediamenti militare. Sullo sfondo, c’è il futuro del campo in ferro, al centro di una nuova caratterizzazione, promossa dalla Marina per capire meglio la portata dell’inquinamento nel suo ’ventre’ al netto di risultati della fitodepurazione.

Intanto, la nuova interlocuzione per traguardare il rispetto degli accordi con la Marina nell’ambito del “dare e avere” che ha originato il campus e creare i presupposti della sua espansione. Forse non è un caso che recentemente, in una dichiarazione a corredo della presentazione del progetto per le residenze del campus, il presidente di Promostudi Ugo Salerno abbia sottolineato con slancio la bonta del progetto di sviluppo del polo della subacquea, altra partita strategica all’orizzonte per la valorizzazione delle eccellenze del territorio e quella quadratura del cerchio nell’ambito dei rapporti città-marina.

Corrado Ricci