Cinque Terre, Pecunia rilancia sul marchio

Il sindaco di Riomaggiore chiama a raccolta le istituzioni per la registrazione-testimonial con la quale proporre i valori del territorio

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Il primo tentativo, quattro anni fa, cadde nel vuoto. Ora però, vuoi per la situazione di crisi generalizzata causata dalla pandemia, vuoi per la necessità di studiare e mettere in atto strategie di rilancio, potrebbe essere la volta buona. Così, da Riomaggiore, il sindaco Fabrizia Pecunia rilancia la sua proposta di registrare il marchio ‘Cinque Terre’, un brand conosciuto in tutto il mondo che secondo il primo cittadino riomaggiorese va tutelato ora più che mai. "Nel 2017 non si mosse nulla: l’idea era quella di seguire il percorso che, come amministrazione comunale, avevamo compiuto per arrivare alla registrazione del marchio della Via dell’Amore – spiega il sindaco Pecunia –. Un percorso che secondo me deve essere necessariamente condiviso con le amministrazioni di Vernazza e Monterosso, e che potrebbe coinvolgere anche l’ente Parco. Purtroppo quattro anni fa nessuna delle istituzioni rispose alle sollecitazioni, ma ora credo che la registrazione del marchio sia non solo un’esigenza, ma anche uno strumento di valorizzazione anche nell’ottica della ripartenza dei territori. Le Cinque terre sono un brand internazionale riconosciuto ormai in tutto il mondo, e non vanno tutelate solo come destinazione turistica, ma anche nella loro storia e identità". Il sindaco riomaggiorese, nel rilanciare il confronto con i sindaci di Vernazza a Monterosso, spiega che "la soluzione va trovata assieme, ragionando su strumenti che possano tutelare e allo stesso tempo rilanciare le Cinque terre, che oggi più che mai, con la crisi economica e il covid, hanno bisogno di un simbolo che le raffiguri in modo unitario e che le sappia rappresentare al meglio. La registrazione del marchio – rilancia il sindaco – può essere lo strumento adatto. In Italia ci sono tante destinazioni turistiche che hanno scelto di dotarsi di un marchio registrato con l’obiettivo di tutelare e proteggere la propria identità storica e territoriale. Creare e diffondere un marchio di indicazione geografica ‘Cinque terre’ contribuirebbe a diffondere un segno distintivo fatto di storia, tradizioni, ma anche di servizi e prodotti di qualità". E, forse, anche a contrastare lo sfruttamento commerciale del nome di questo territorio, ormai abusato e utilizzato in maniera quantomeno opportuna su una svariata moltitudine di produzioni e iniziative che delle Cinque terre hanno solo... il nome. Un po’ come capitato alla Via dell’Amore, una denominazione sfruttata in ogni campo, tanto da costringere lo stesso sindaco Pecunia, nel 2019, a proteggere da copyright lo splendido itinerario a picco sul mare chiuso dal 2012. Matteo Marcello