A passeggio per le strade di Rebocco o ‘spiaggiati’ sul litorale di Monterosso. I cinghiali continuano a fare capolino sempre più vicino alle abitazioni, non senza preoccupazione da parte dei residenti. Nella spiaggia deserta, a causa del maltempo, ieri a Monterosso è stata trovata la carcassa di un cinghiale disteso sul bagnasciuga. Non poteva mancare chi ha ripreso la scena e diffuso il video in rete. Di lì a poco, sono intervenuti gli operai dell’ufficio tecnico comunale che hanno provveduto a smaltire la carcassa tramite ditta autorizzata in un luogo adeguato. Del problema cinghiali sempre più vicini ai luoghi abitati parla Fausto Carabelli componente della sezione faunistica regionale. "Innanzitutto – esordisce – il cinghiale spiaggiato a Monterosso potrebbe essere caduto in mare un tratto scosceso di una delle colline che sovrastano il litorale. Potrebbe aver nuotato per un certo tempo (i cinghiali sanno infatti nuotare) per poi essere sopraffatto dalla stanchezza o da una mareggiata e sarebbe annegato. E le correnti marine lo avrebbero trascinato sulla spiaggia". Ma la presenza di cinghiali in paesi e città ormai non meraviglia più. "Proprio così - dice Carabelli - ci sono più cinghiali nelle periferie della città che nei boschi.
A Rebocco, Pegazzano, Isola, Montepertico, tanto per fare qualche esempio, gli ungulati sono praticamente ‘di casa’. Il fenomeno è dovuto al fatto che non trovano da sfamarsi nei boschi: di castagne non ce ne sono più per la nota malattia e scarseggiano le ghiande. Così i cinghiali si portano dietro la prole, intrufolandosi negli orti e inoltrandosi nelle vie periferiche rovistando nei cassonetti dell’umido o negli altri sacchi dei rifiuti. Fortunatamente essendo al sicuro dalla peste suina, possiamo utilizzare gabbie di cattura ma per legge è vietato trasferirli in altre zone. L’unica alternativa è l’abbattimento".
Euro Sassarini