Benzina alle stelle, parte esposto alla procura

Il Codacons chiede di aprire un’indagine per verificare eventuali "aumenti ingiustificati. Il gasolio costa il 37,5% in più del 2021"

Fare il pieno di benzina o gasolio costa sempre di più (foto d’archivio)

Fare il pieno di benzina o gasolio costa sempre di più (foto d’archivio)

La Spezia, 21 giugno 2022 - Caro carburante, l’offensiva del Codacons raggiunge anche la Liguria. Anche nella nostra regione infatti la magistratura dovrà intervenire sull’escalation senza sosta dei listini dei carburanti, a seguito della decisione del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, di presentare un nuovo esposto alle procure dei tribunali della Spezia, Genova, Imperia e Savona (nonché all’Antitrust) chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa registrati nelle ultime settimane in regione e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese.

"Oggi la benzina costa oltre il 28,5% in più rispetto allo scorso anno, mentre il gasolio è rincarato di circa il 37,5% sul 2021 – spiega Codacons – Un andamento dei listini del tutto anomalo, che si registra nonostante il taglio delle accise disposto dal Governo e che non sembra essere giustificato dalle quotazioni petrolifere". Secondo il Codacons "negli ultimi mesi il petrolio ha raggiunto il suo picco il 9 marzo 2022, quando il Brent ha toccato la soglia dei 131 dollari al barile: in tale data la benzina, e senza il taglio delle accise pari a -30,5 cent scattato solo il 22 marzo, costava in media 2,048 euro al litro in modalità self, 1,966 euro il gasolio. Oggi il petrolio è quotato ben al di sotto dei 120 dollari al barile, mentre la verde costa in media 2,075 euro al litro e il gasolio 2,030 al litro. Questo significa che nonostante le quotazioni del petrolio siano calate la scorsa settimana dell’8,4% rispetto a marzo e malgrado il taglio delle accise, benzina e gasolio costano oggi ingiustificatamente di più".

«Per dare un quadro della gravità della situazione – aggiunge l’associazione – basta considerare che in assenza del taglio delle accise pari a 30,5 centesimi di euro al litro, la benzina costerebbe oggi oltre 2,4 euro al litro (2,38 euro il gasolio) superando il record storico raggiunto nell’ottobre del 1976, quando un litro di benzina arrivò a costare 500 lire, pari a 2,31 euro a valori correnti". Secondo Carlo Rienzi, presidente del Codacons, l’esposto appena presentato servirà a far attivare Antitrust e Procure "per capire chi stia speculando, aumentando ingiustificatamente i listini dei carburanti alla pompa, che salgono nonostante il calo del petrolio, e di aprire indagini sul territorio attraverso l’ausilio di Nas e Guardia di Finanza per i reati di manovre speculative su merci e aggiotaggio, sequestrando atti e documenti utili presso le sedi delle società petrolifere presenti in Italia". Sono 104 le procure di tutta Italia raggiunte dagli esposti dall’associazione a tutela dei consumatori.