Canaletto, tempio del vinile tra dj, speaker e musicisti

Tre negozi in due strade: prime stampe e nuove produzioni per una passione che non conosce mode

In foto Matteo Risola e Lara Canese vicini a un giradischi vintage

In foto Matteo Risola e Lara Canese vicini a un giradischi vintage

La Spezia, 4 febbraio 2017 - Tre negozi, due strade, una passione: la musica. Nel quartiere del Canaletto un dj, un ex conduttore radiofonico e un musicista hanno aperto negozi di vinili. Il più radicato è Area99 di Stefano Leoni. Il titolare, che ha aperto nel 2013, espone black e picture disk di vecchie e nuove produzioni. Il settore in cui opera, in netta ripresa a partire dal 2007-2008 grazie a uno ‘zoccolo duro’ di nostalgici, interessa e coinvolge sia gli spezzini che i turisti in visita ad acquistare microsolchi. E le case discografiche hanno dovuto prendere atto di questa tendenza, ormai consolidata a livello mondiale e soprattutto in America, ristampando in vinile per adeguarsi ai gusti degli acquirenti. Ma come mai questo supporto è risorto dalle sue ceneri come l’araba fenice? Risponde Leoni: «La bellezza degli lp è data dalla loro imperfezione. Il passo in più lo dà sicuramente la confezione, ma anche la qualità sonora è superiore rispetto a quella dei cd». Leoni, dal 1976 all’85, ha anche condotto un programma radiofonico sulla musica rock per un’emittente privata locale dell’epoca, conosciuta prima come Radio Spezia e dopo sotto il nome Prima Radio. Questo percorso gli ha consentito di farsi un bagaglio culturale invidiabile, diventando un’ottima figura professionale di riferimento con cui fare quattro chiacchere arrampicandosi in un vortice di corde di violino e tasti di pianoforte per raggiungere un pianeta popolato da dei della musica. Per questo domandiamo al tecnico se in città esistono gruppi interessanti e se escono in vinile. «La scena musicale indipendente spezzina è molto importante – racconta –: ci sono ottimi musicisti, soprattutto per il rock e il garage». E molti di loro si sono ritagliati uno spazio tra gli scaffali del suo negozio di via Gianturco 84, sia con i loro cd che con i 33 e 45 giri. A pochi metri di distanza, in viale Italia 202, incontriamo il musicista pop-rock Daniele Babbini dentro a Purlpe, negozio di rarità vintage aperto all’incirca cinque mesi fa. Dentro al locale tiene dischi originali, prime stampe e d’epoca. Sui generi musicali spazia molto. Dal rock alla musica italiana, dalla dance anni Ottanta al metal. Quali sono i cantanti, i gruppi o i cantautori più richiesti su microsolco? Di solito i grandi classici. Per il metal vanno ancora le prime stampe dei Metallica e degli Iron Maiden, per la prog il rock anni Settanta, i Beatles e i Rolling Stones e per la musica italiana gli intramontabili Fabrizio De André e Vasco Rossi. Qual è il fascino dei vinili secondo Babbini? «Il loro formato. Tra un vinile nuovo e uno usato preferisco il secondo, anche se scricchiola. I musicisti li comprano perché sono curiosi di sapere dove e da chi è stato registrato l’album. E a me piace parlare con i clienti raccontandogli cosa c’è dietro la nascita di un disco». La cerchia di persone che varca l’entrata di Purple può andare dai 15 ai 70 anni, anche se la fascia più attiva resta quella tra i 30 e 50. Qualche numero civico più in là (al 689, per l’esattezza) troviamo Davide Buffoni, dj (da una vita) di Soul full house e, dallo scorso novembre, titolare di Golden Memories: negozio in cui vende dischi, sia nuovi che antichi, e rarità vintage. Come i suoi colleghi conferma il prepotente ritorno del vinile, sia tra gli inguaribili nostalgici che tra i neofiti. Oltre al negozio fisico, Buffoni gestisce un sito on-line grazie al quale spedisce articoli in tutto il mondo (Kazakistan, Australia, Stati Uniti, Giappone). Tra i pezzi più particolari in vendita, una prima edizione francese del gruppo ‘Patto’ e una bella intervista a Prince composta da quattro pictur disk. Parlando di prezzi, Davide spiega che la valutazione di un vinile spesso e volentieri è legata all’edizione: se è una prima pubblicazione il vinile sale di prezzo, altrimenti si vende a un costo più abbordabile.