Studiare l’impatto della pioggia sui terreni terrazzati e monitorare l’impatto dei muretti a secco sulla tenuta delle fasce collinari. È uno studio innovativo quello che vedrà protagonista nei prossimi mesi lo storico anfiteatro terrazzato di Manarola, sito pilota del progetto Stonewallsforlife, dove in questi giorni verranno posizionate quattro stazioni multi-parametriche per verificare e studiare la risposta del terreno e delle fasce a muri a secco alle piogge di elevata intensità, ormai sempre più frequenti. I dispositivi sono stati installati nel sito dai tecnici del Parco nazionale e dai ricercatori del Dipartimento di Scienze della terra, dell’ambiente e della vita dell’Università di Genova, dopo aver individuato alcune aree terrazzate caratterizzate da muri a secco con differente stato di manutenzione e conservazione. In questo modo le stazioni potranno fungere da lente di ingrandimento, rivelando come le diverse condizioni dei manufatti in pietra influiscono e contribuiscano alla tenuta dei versanti. Attraverso un software dedicato alla gestione dei dati, il Parco potrà raccogliere e registrare in tempo reale le informazioni provenienti dai sensori delle stazioni, inseriti nel terreno, raccogliendo una serie di parametri geotecnici a diverse profondità: ad esempio la saturazione del terreno, la pressione dell’acqua e le spinte che agiscono all’interno del muro. La prima stazione è stata installata in un terreno già coltivato, quindi in buono stato; la seconda stazione si trova invece su una porzione di terreno in abbandono da decenni. La terza e la quarta stazione saranno installate in un terreno recentemente ripulito in cui sono presenti muri crollati che saranno ricostruiti con differenti modalità, uno con tecnica tradizionale e l’altro con alcune soluzioni di rinforzo innovative. L’allestimento della strumentazione di monitoraggio avverrà di pari passo con la ricostruzione dei muri, e l’approccio consentirà di valutare la differente risposta dei due casi agli eventi atmosferici. "Il progetto Stonewallsforlife in questa fase di monitoraggio applicata ai cambiamenti climatici – ha detto Donatella Bianchi, Presidente del Parco – esprime tutto il valore dell’incontro tra tecnologia e tradizione, soprattutto alla luce di eventi atmosferici sempre più estremi. I dati così raccolti offriranno una preziosa base conoscitiva, indispensabile per indirizzare e supportare i futuri interventi di recupero e salvaguardia del nostro paesaggio terrazzato".