Caldaie, maxi sanzioni per colpa della burocrazia

Gli addetti ai lavori spiegano perché

Francesco Nobile e Michele Bertolotti

Francesco Nobile e Michele Bertolotti

La Spezia, 13 marzo 2018 – Sanzioni piuttosto salate stanno arrivando agli amministratori condominiali, come responsabili degli impianti di riscaldamento centralizzati. Quelli che nel linguaggio tecnico-burocratico vengono indicati come “generatori di calorie delle centrale termica”. "Una situazione diventata insostenibile – denunciano Francesco Nobile e Michele Bertolotti, rispettivamente presidente di Gesticond, una delle maggiori associazioni degli amministratori condominiali, e Michele Bertolotti, presidente di Coram Rai Confedilizia, il coordinamento dei registri degli amministratori di condominio – anche perché imputabile a un sistema di verifiche lungo e farraginoso".

Il problema, secondo le associazioni, è che anche quando il condominio cerca di mettersi in regola richiedendo il rilascio del libretto dell’impianto (da sottoporre comunque ogni 5 anni a una verifica dello stato di efficienza), durante le more della procedura, in attesa che l’Inail rilasci il documento, l’Arpal, qualora accerti l’accensione senza libretto, applica la sanzione. Che, nel caso si scelga il pagamento in misura ridotta, si attesta sui 426 euro, poi riscossi, alla Spezia, dal Comune. La materia è disciplinata da un vecchio decreto del dicembre 1975, con sanzioni che oscillano da 206,58 a 1.239,50 euro.

"In sostanza, per una situazione di irregolarità spesso attribuibile alle lentezze del meccanismo di verifica della conformità degli impianti – spiega Bertolotti – ci ritroviamo a pagare multe pesanti, che si aggiungono ai costi di istruttoria per la richiesta del libretto, 180 euro, oltre a quelli di un’eventuale integrazione del progetto da presentare all’Inail. Progetto che deve essere redatto da un ingegnere. Per noi l’alternativa è applicare la legge alla lettera e non accendere l’impianto lasciando al freddo le famiglie dello stabile, anziani compresi, oppure adeguarsi e pagare. Per fortuna, grazie all’interessamento della Procura, si è arrivati alla depenalizzazione della violazione, che altrimenti avrebbe comportato più gravi responsabilità di carattere penale".

Ma da dove deriva questa situazione? "Dal fatto che Inail, a quanto ci è stato spiegato – fanno sapere Bertolotti e Nobile – dispone solo di due addetti ai controlli degli impianti centralizzati in tutta la Regione. Impianti che alla Spezia sono circa 300. Il problema si è posto in tutta la sua dimensione a causa degli obblighi legati all’istallazione delle termovalvole per il controllo, nei singoli appartamenti, della temperatura ambientale. Istallare quei dispositivi significa intervenire anche nell’impianto di generazione del calore, cosa che richiede appunto il libretto, che però l’Inail, per i motivi che si è detto, di fatto non rilascia, se non in tempi lunghissimi".

Come intendete muovervi? "Come amministratori condominiali abbiamo provato a chiedere una forma di autorizzazione provvisoria all’accensione, in attesa del libretto, ma a quanto pare non è una strada percorribile. Abbiamo segnalato la situazione al Comune, delegato alla riscossione delle sanzioni, e siamo in attesa di una risposta, con l’apertura di uno sportello ad hoc in città per le verifiche degli impianti. Vedremo. Abbiamo avuto incontri anche in Regione, ma la situazione per ora non è cambiata".