Un punto fermo, fresco di annuncio: a fine aprile è prevista la consegna dell’area infrastrutturata di Porta Paita, primo tassello di 5mila metri quadrati dei 40mila dell’intero waterfront spezzino da modulare per accrescere l’appeal turistico della città. La proiezione temporale è del direttore dei lavori, l’ingegner Lorenzo Montani che ’posa’ sul campo per il report veicolato sulla pagina facebook dell’Autorità di sistema portuale, l’ente con potestà demaniale che, dopo il rilascio del primo spicchio di area da parte di Lsct, ha finanziato l’intervento che va sotto il nome "Aspettando il water front". Dopo la prima gara andata deserta all’inizio dello scorso anno , si era aggiudicata l’appalto, a luglio, l’Ati costituita dalle imprese Agnese (spezzina) e Cmc (di Ravenna), unico raggruppamento rimasto in pista sulle 19 imprese coinvolte nella procedura negoziata. Era accaduto grazie ad un ribasso del 2 per cento sulla base d’asta di 3,5 milioni di euro. Visto il diniego delle concorrenti rispetto alle prospettazioni di compenso contenute nel bando dell’Adsp, non si è certo trattato di un affare per Cmc-Agnese."La nostra partecipazione alla gara è stata mossa dal senso di appartenenza al territorio e dal desiderio di dare un segnale di incoraggiamento ad un’operazione piccola nel suo insieme ma di grande valore simbolico per le prospettive che apre alla città nel fruire nel fronte a mare" aveva sostenuto Carlo Agnese. L’imprenditore ora è chiamato a stringere i tempi delle opere preliminari all’installazione di 14 prefabbricati (in corso di costruzione a Rovigo) e loro collegamento alla rete deii servizi. Secondo l’iniziale tabella di marcia, i primi 5mila metri quadrati di Calata Paita avrebbero dovuto essere infrastrutturati prima della recente estate. Così, complice il flop della prima gara per l’impennata dei costi delle materie prime, non fu. La speranza è che lo sia per la prossima estate. La prospettiva è ancorata alla manifestazione di interesse presentata dalla società Cinque Terre Ferries, armatrice del traghetto Lord Byron. Il mezzo tornerà a solcare i mari col suo carico di turisti già dal primo aprile (nel frattempo ha ottenuto la proroga della concessione al molo Italia). Sul resto i percorsi sono da costruire. Al di là delle procedure d’evidenza pubblica da promuovere, il presupposto è la conclusione dei lavori e, dopo questa, la messa in rete degli operatori disponibili alla gestione dei singoli tasselli del mosaico: bar, ristoranti, area eventi, eccetera. Una bella sfida. C.R.

Cronaca

L’infrastrutturazione dei primi 5mila metri 



Un punto fermo, fresco di annuncio: a fine aprile è prevista la consegna dell’area infrastrutturata di Porta Paita, primo tassello di 5mila metri quadrati dei 40mila dell’intero waterfront spezzino da modulare per accrescere l’appeal turistico della città. La proiezione temporale è del direttore dei lavori, l’ingegner Lorenzo Montani che ’posa’ sul campo per il report veicolato sulla pagina facebook dell’Autorità di sistema portuale, l’ente con potestà demaniale che, dopo il rilascio del primo spicchio di area da parte di Lsct, ha finanziato l’intervento che va sotto il nome "Aspettando il water front". Dopo la prima gara andata deserta all’inizio dello scorso anno , si era aggiudicata l’appalto, a luglio, l’Ati costituita dalle imprese Agnese (spezzina) e Cmc (di Ravenna), unico raggruppamento rimasto in pista sulle 19 imprese coinvolte nella procedura negoziata. Era accaduto grazie ad un ribasso del 2 per cento sulla base d’asta di 3,5 milioni di euro. Visto il diniego delle concorrenti rispetto alle prospettazioni di compenso contenute nel bando dell’Adsp, non si è certo trattato di un affare per Cmc-Agnese."La nostra partecipazione alla gara è stata mossa dal senso di appartenenza al territorio e dal desiderio di dare un segnale di incoraggiamento ad un’operazione piccola nel suo insieme ma di grande valore simbolico per le prospettive che apre alla città nel fruire nel fronte a mare" aveva sostenuto Carlo Agnese. L’imprenditore ora è chiamato a stringere i tempi delle opere preliminari all’installazione di 14 prefabbricati (in corso di costruzione a Rovigo) e loro collegamento alla rete deii servizi.
Secondo l’iniziale tabella di marcia, i primi 5mila metri quadrati di Calata Paita avrebbero dovuto essere infrastrutturati prima della recente estate. Così, complice il flop della prima gara per l’impennata dei costi delle materie prime, non fu. La speranza è che lo sia per la prossima estate. La prospettiva è ancorata alla manifestazione di interesse presentata dalla società Cinque Terre Ferries, armatrice del traghetto Lord Byron. Il mezzo tornerà a solcare i mari col suo carico di turisti già dal primo aprile (nel frattempo ha ottenuto la proroga della concessione al molo Italia). Sul resto i percorsi sono da costruire. Al di là delle procedure d’evidenza pubblica da promuovere, il presupposto è la conclusione dei lavori e, dopo questa, la messa in rete degli operatori disponibili alla gestione dei singoli tasselli del mosaico: bar, ristoranti, area eventi, eccetera. Una bella sfida.
C.R.

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