Bomba sulla spiaggia, i palombari spezzini la fanno brillare / VIDEO

L'odigno bellico, molto pericoloso, ritrovato a Fano

L'ordigno viene fatto brillare in mare

L'ordigno viene fatto brillare in mare

La Spezia, 19 marzo 2018 - Sono stati i palombari del Gruppo operativo subacquei del Comando Subacquei e Incursori (Comsubin), che sede nel Golfo della Spezia ,a concludere le operazioni subacquee a Fano, nelle Marche, per la distruzione dell'ordigno esplosivo trovato sulla spiaggia lo scorso 13 marzo.

I Palombari della Marina Militare erano già intervenuti insieme agli artificieri dell’Esercito, su disposizione della Prefettura di Pesaro e Urbino, per movimentare e mettere in sicurezza il residuato bellico - una bomba d’aereo inglese MK6 da 500 libbre - dotata di un particolare dispositivo d’innesco a ritardo d’armamento di 144 ore che ne faceva un grave pericolo per il vicino ospedale di Fano.

Dopo una lunga, meticolosa ed estenuante attività notturna l’ordigno era stato rimosso dalla spiaggia e trasportato in mare aperto dal personale della Marina Militare a distanza di sicurezza.

“Intervenire su un ordigno esplosivo di così grandi dimensioni e innescato con un congegno a tempo è molto particolare, l’adrenalina si fa sentire e l’attenzione che diamo ad ogni minima azione è sempre massima”, dice il capitano di corvetta Therry Trevisan, a capo del team del Comsubin incaricato del brillamento, “tuttavia non abbiamo fatto a tempo a smaltire le emozioni di quella notte perché, terminato il riposizionamento della bomba nell’area di sicurezza, siamo tornati a Grado per continuare un importante operazione di bonifica di ordigni esplosivi rinvenuti all’interno di un relitto austriaco della prima guerra mondiale. Allo scadere delle 144 ore, tempo stimato massimo d’armamento dell’ordigno rinvenuto a Fano, siamo tornati stamani nelle Marche per concludere il lavoro e distruggere la bomba d’aereo che, nei giorni passati, aveva fatto perdere il sonno a molte persone. Le operazioni subacquee condotte stamani sono state effettuate con condizioni meteo marine al limite, che i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei sono in grado di affrontare grazie all’addestramento specifico”.