Bengalese regala frutta ai bisognosi. "Quando qualcuno ha fame, bisogna aiutarlo"

Commerciante bengalese di 27 anni regala agli spezzini 90 chili tra arance, mele, banane e pere. La frutta a ruba in una mattinata

Murad Matubbar, gestore del negozio di frutta e verdura in viale Garibaldi

Murad Matubbar, gestore del negozio di frutta e verdura in viale Garibaldi

La Spezia, 5 aprile 2020 - "Mia mamma e mio papà mi hanno sempre insegnato che quando le persone hanno fame bisogna aiutarle". Seguendo gli insegnamenti dei genitori e la generosità che spontaneamente gli suggerisce il cuore, il bengalese Murad Matubbar, gestore con il fratello Akash di un negozio di frutta e verdura in viale Garibaldi angolo via Napoli alla Spezia, ha donato gratuitamente, venerdì scorso, novanta chili di arance, mele, banane, pere alle persone in stato di necessità. Ventisette anni, nativo di Madaripur, cittadina di oltre un milione di abitanti nel Bangladesh, Murad da tre anni vive nella nostra città dove ha raggiunto il fratello.

"Gli spezzini e in generale gli italiani ci hanno accolto benissimo – spiega Murad –, mi è sorto naturale mettere gratuitamente a disposizione delle persone bisognose della mia città adottiva novanta chili di frutta. Mentre mi recavo a Sarzana, venerdì mattina, ho appreso delle difficoltà economiche di molta gente a fare la spesa a causa della perdita del lavoro per via del coronavirus. Quando un mio amico mi ha parlato di una famiglia che non ha soldi per comprare i generi alimentari primari ho preso la decisione di fare qualcosa per chi versa in un simile stato di bisogno. Da lì la decisione di aiutare coloro che in questo momento non lavorano e non sanno come andare avanti: nel mio piccolo ho messo loro a disposizione tanta frutta che, nel giro di venti minuti, è andata esaurita".

«La gente mi ha ringraziato con affetto – continua il giovane – lodandomi per la mia generosità, ma per me si è trattato di una cosa naturale perché quando una persona ha bisogno è giusto aiutarla. E in più è stato anche un modo per ringraziare gli spezzini per la bella accoglienza che mi hanno riservato tre anni fa. Lunedì riproporrò molto probabilmente l’iniziativa".

Di religione musulmana, per Murad la diversa fede non deve essere un ostacolo a fare del bene: "Io sono musulmano ma non faccio distinzioni con il mio prossimo in base al credo religioso. Dio è unico e ha fatto tutte le genti, tutte le persone sono uguali, hanno lo stesso cuore. Quando un cuore è buono, la persona è buona, al di là della confessione religiosa e quando una persona ha bisogno i miei genitori mi hanno insegnato che bisogna aiutarla". Parenti che Murad ha nel Bangladesh e che da tanto tempo non vede: "Mia mamma soffre tanto per la mia mancanza. Per giunta anche nel mio paese natale è arrivato il virus ed è chiaro che sia preoccupato per loro. Ma non solo per la mia gente, per tutti".

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