Beatrice Capellazzi si laurea on line in Ingegneria biomedica

È la nipote di Rino, indimenticato collega de 'La Nazione'. Una tesi sull'utilizzo dei sensori indossabili per la gestione delle patologie muscolo-scheletriche

Beatrice Capellazzi

Beatrice Capellazzi

La Spezia, 9 maggio 2020 – L'amica Beatrice Capellazzi, nipote dell’indimenticato collega giornalista de 'La Nazione' Rino Capellazzi, con la tesi di laurea: 'Analisi sistematica della letteratura sull’utilizzo di sensori indossabili per la gestione delle patologie muscolo-scheletriche' si è laureata in Ingegneria biomedica all’Università di Pisa scuola di Ingegneria, dipartimento di Ingegneria dell’informazione. Come ormai consuetudine, la neo dottoressa ha discusso la tesi in videoconferenza, con relatore ingegner Nicola Carbonaro.

Per diversi motivi Beatrice ha scelto quella facoltà così particolare. “In realtà fino al quarto anno al liceo scientifico Pacinotti – afferma la ragazza - non avevo ancora le idee chiare. Di seguito, man mano che si avvicinava l’esame di Stato, le idee si sono schiarite indirizzandomi verso atenei scientifici. Sono stata affascinata dalle nuove tecnologie scientifiche e dall’idea che queste stiano diventando uno strumento sempre più promettente ed efficiente in ambito clinico/medico. Sono convinta che l’utilizzo di queste nuove strumentazioni non possa che svilupparsi sempre di più per migliorare la vita e la salute delle persone che ne necessitano. In particolare le apparecchiature elettromedicali utilizzate per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione; organi artificiali e protesi; bioreattori; sistemi informatici per la sanità, telemedicina, ecc. ecc.”. Una sensazione strana, laurearsi in modo così originale. “La mia tesi di laurea l’ho sognata e vissuta moltissime volte, ma il mio immaginario non prevedeva di affrontare uno dei traguardi più importanti della mia vita all’interno di una pandemia. Pur aggiornandomi giornalmente con quotidiani e telegiornali su quanto accadeva in Italia e nel mondo, sono riuscita ad isolarmi mentalmente e riuscire a superare l’ultimo esame e successivamente discutere con successo la tesi. Certo probabilmente la presentazione in ateneo sarebbe stata più affascinante, ma anche in casa con la presenza di mamma Arianna, papà Gian Luca e mio fratello Thomas, oltre a tutte le amiche amici e parenti più cari che mi assistevano tramite piattaforme online, è stata davvero emozionante. Un’esperienza diversa da quella che immaginavo, ma comunque bellissima”. Ed ora? “Proseguirò con gli studi magistrali e, convinta che a quel punto tutto sarà tornato alla normalità, festeggerò entrambi i risultati”.

Marco Magi