Barriere architettoniche a Cadimare. Scala impossibile in via (De)Grado

Alcuni cittadini hanno depositato una raccolta firme in Comune

Stefano Faggioni indica la scalinata dei disagi

Stefano Faggioni indica la scalinata dei disagi

La Spezia, 14 ottobre 2018 - "Stai tranquilla, riusciremo a fare qualcosa". Questa è solo una delle tante frasi di sostegno che una cerchia di residenti cadamoti pronuncia davanti ad Assunta Cristina, un’anziana signora che ogni giorno deve inventarsi un’idea vincente per superare gli ostacoli che trova costantemente sul suo cammino (dalla raccolta differenziata difficile da conferire alla “scelta” del tragitto da percorrere per arrivare giù in paese). Arrivati in via Grado, di fronte alla scalinata che porta alle palazzine «costruite intorno agli anni Cinquanta (come ricorda il residente Stefano Faggioni, ndr.)», e ascoltando le storie di chi potrebbe disegnare il paese a occhi chiusi e raccontarti vita e miracoli sui suoi abitanti, il quadro inizia a farsi un po’ più chiaro. Soprattutto in materia di barriere architettoniche. L’unico modo per raggiungere i numeri civici 28 e 30 della via, infatti, è percorrere le scalinate presenti sia dall’entrata ufficiale che dalla strada secondaria: la prima un po’ più ripida, l’altra un po’ più ‘dolce’ ma comunque problematica per chi deve convivere con gravi problemi di salute.

Tra i condomini, infatti, oltre a un gran numero di anziani non mancano persone con disabilità. Tra queste un ragazzo che soffre di poliomelite spastica da tanti anni e si muove solo con l’ausilio dei bastoni. La soluzione, in questo caso, è investire soldi per permettere a una ditta specializzata di installare un ascensore ed estinguere gli impedimenti una volta per tutte. Per fare un esempio concreto, e far capire quale opera serve, Faggioni ricorda la struttura acquistata per lo stadio Alberto Picco durante la fase di restyling. Ecco, la stessa struttura servirebbe in via Grado. In questo modo si abbatterebbe un ‘muro’, una barriera (in)visibile che limita la libertà di una consistente fetta di individui: compresi quelli che sono legati a Cadimare da un rapporto di amore e non vogliono proprio trasferirsi altrove nonostante la mancanza di comfort. Oggi, però, i cittadini tornano alla ribalta, mostrando empatia e solidarietà raccogliendo delle firme per la causa per depositando una petizione a Palazzo Civico. Mentre i cadamoti incrociano le dita, gli inquili delle palazzine continano ad arrancare. E anche andare a messa la domenica diventa un problema: per accedere al luogo di culto... altri gradini. Nessuna rampa ad agevolare uomini e donne della terza età o i disabili del paese.

Giulia Tonelli