Portuale precipita con l’auto in mare e muore, si salva il collega

Il passeggero di 25 anni si trovava sul sedile posteriore, ha aperto la portiera e si è buttato in mare prima che il mezzo si inabissasse

I soccorritori al porto di Spezia

I soccorritori al porto di Spezia

La Spezia, 16 dicembre 2022 - Quella strada che attraversa la calata Artom del porto mercantile, l’aveva percorsa migliaia di volte nella sua ultratrentennale carriera alla Contship. Ma ieri mattina, attorno alle 7, è accaduto l’imponderabile. Alessandro Bassi, 60 anni, spezzino, frigorista della Lsct, padre di famiglia, è morto cadendo in mare dalla banchina con l’auto di servizio che si è inabissata.

Lui aveva appena preso servizio e stava accompagnando a cambiarsi negli spogliatoi un giovane collega, Davide Rossi, 25 anni, di Santo Stefano Magra, che smontava dalla notte. Era ancora buio e stava piovendo, arrivata in fondo alla calata Artom e quindi a pochissima distanza dall’edificio dove si trovano gli spogliatoi, l’auto Citroen aziendale numero 20 condotta da Alessandro Bassi, invece di girare a destra in una rotonda ha proseguito dritta, finendo in mare di muso. E’ accaduto tutto in un lampo, davanti ad alcuni testimoni tra cui un camionista che ha visto con i propri occhi la Citroen bianca precipitare in mare. 

 

La mappa del porto di Spezia, dove è avvenuto l'incidente
La mappa del porto di Spezia, dove è avvenuto l'incidente

Davide Rossi che si trovava sul sedile posteriore, ha fatto in tempo ad uscire dall’abitacolo aprendo la portiera prima che l’auto si inabissasse. E una volta in acqua, nonostante la temperatura rigida e i vestiti ingombranti, ha lottato con tutte le sue forze per restare a galla.

E’ riuscito ad uscire perché precipitando di muso, la parte posteriore della vettura è rimasta per un po’ fuori dall’acqua. In quel tratto della banchina la profondità è di dieci metri, lì attraccano infatti le navi portacontainer, anche se ieri mattina non ce n’erano. Alessandro Bassi, invece, non ce l’ha fatta ad uscire. Oltretutto l’impatto con l’acqua deve aver fatto da ’effetto muro’, poiché il parabrezza è risultato danneggiato.

Il camionista che ha assistito alla scena e altri testimoni hanno subito dato l’allarme. Ma si è capito subito che i soccorsi avrebbero dovuto essere ultra-tempestivi per sperare di salvare il conducente. Una volta che l’auto si è inabissata, infatti, l’intervento dei sommozzatori sarebbe dovuto avvenire in pochi minuti. Così purtroppo non poteva essere. Quando i soccorritori sono arrivati, ormai era troppo tardi.

I primi a giungere sono stati i vigili del fuoco che però non avevano i mezzi per raggiungere una profondità di dieci metri. Oltretutto la visibilità nelle acque scure era pressoché nulla. Si è dovuto quindi attendere l’arrivo dei sommozzatori.

Nel frattempo è stato soccorso Davide Rossi, la cui fortuna oltre ad essere uscito dall’auto in tempo, è stata che qualcuno lo ha visto. E’ stato aiutato a salire sulla banchina e trasportato all’ospedale Sant’Andrea. Era in stato di shock, ma le sue condizioni fisiche non destavano preoccupazione. E’ stato ricoverato solo per precauzione.

Sulla banchina sono quindi iniziate le operazioni di recupero dell’auto, utilizzando una gru dello Spezia Container terminal. Lo stesso amministratore delegato Alfredo Scalisi si è recato sul posto. I subacquei dei vigili del fuoco hanno raggiunto la profondità di dieci metri e legato la Citroen che era adagiata sul fondale, poi issata dalla gru. All’interno dell’abitacolo c’era il corpo senza vita di Alessandro Bassi.

Il medico legale intervenuto non ha potuto che constatarne il decesso. Poiché l’auto ha proceduto diritta senza neanche un segno di frenata, non si esclude che il conducente possa essere stato colpito da un improvviso malore. Per questo non avrebbe neppure tentato di uscire dall’abitacolo prima che l’auto si riempisse d’acqua e venisse trascinata sul fondo. 

Sul luogo della tragedia sono intervenute un po’ tutte le forze dell’ordine, ma le indagini sono state affidate alla capitaneria di porto in collaborazione con il nucleo Psal (Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro) dell’Asl 5, visto che si tratta a tutti gli effetti di una morte sul lavoro. Il pubblico ministero di turno Rossella Soffio, una volta ricevuto il rapporto degli inquirenti, con ogni probabilità disporrà l’autopsia per stabilire se effettivamente sia stato un malore la causa del drammatico incidente.