Atc, sindacati all’attacco "Masinelli non ci ascolta"

Non ci sono soltanto i problemi del pagamento in ritardo degli stipendi. Mancherebbe un piano operativo proprio alla vigilia del cambio di orario

La pazienza è arrivata al capolinea. Il caos sul ritardo pagamento degli stipendi agli autisti ha sollevato un coperchio di problemi e per questo le sigle sindacali hanno usato parole durissime contro l’azienda Atc Esercizio e soprattutto verso l’amministratore delegato Francesco Masinelli accusato di non ascoltare gli appelli, talvolta sotto forma di vere e proprie grida di allarme. Le associazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil in uno sfogo comune hanno tracciato un orizzonte nero nell’organizzazione dei servizi e poche certezze alla vigilia dell’autunno e intanto della ripresa delle scuole. Quindi dopo i problemi sul pagamento, in ritardo degli stipendi, e le denunce sulla carenza di personale in tutti i reparti dell’azienda il continuo silenzio ha provocato la reazione dei sindacati.

"Proprio questo atteggiamento silente - hanno spiegato i sindacati - sta creando forte preoccupazione e non ci toglie i dubbi sulla validità della gestione attuale di Atc Esercizio. Questo mese abbiamo assistito al ritardo sulle buste paghe e nessuno ci garantisce che ciò possa ripetersi. In futuro se per qualsiasi motivo mancasse al lavoro qualcuno in Progettazione cosa succederebbe con l’inizio dell’orario invernale?". I sindacati hanno evidenziato l’assenza di un piano operativo proprio alla vigilia del cambio di orario e della programmazione dei servizi, tirando in ballo direttamente l’amministratore delegato Francesco Masinelli.

"Crediamo - proseguono - che debba smetterla di giocare con i modellini di autobus nel suo ufficio iniziando a reintegrare l’organico. Faccia lavorare serenamente il personale visto che è in possesso di grandi qualità e sa fare il proprio mestiere garantendo un servizio all’utenza. L’Atc non è la ceramica Vaccari a meno che non si voglia farle fare la stessa fine della fabbrica di piastrelle".

Nel ricordare che ancora non sono stati sviluppati gli orari dedicati al servizio scolastico e al ripristino di quelli autunnali i sindacati hanno posto l’ultimatum. "L’azienda - concludono - deve continuare a esistere anche dopo l’amministratore delegato e la pazienza dei lavoratori sta arrivando al limite e la proprietà deve saperlo. Non serve una ditta di consulenza a cui regalare soldi ma una gestione oculata e senza problemi economici". Massimo Merluzzi