Assembramenti, anzi no. "E’ tutto a posto"

Nessun problema nel quartiere, gli operai usciti scaglionati dall’impianto. Paoletti: "Significa che la denuncia pubblica ha funzionato"

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di Chiara Tenca

"Prevenire è meglio che curare". Lo slogan di un noto spot sembra esser la chiave per calmare la maretta che, ancora una volta, ha coperto il Muggiano. La borgata a cavallo fra Spezia e Lerici è da tempo protagonista di una tormentata storia con lo stabilimento Fincantieri. Di cui ora si scrive un nuovo capitolo, legato ai bivacchi degli operai dell’azienda di Stato e dell’indotto: persone che in pausa pranzo varcano il cancello dello stabilimento e cercano uno spicchio di spazio per consumare il loro pasto: un fenomeno da più persone segnalato, effetto del dimezzamento della capienza della mensa aziendale dopo l’applicazione delle norme anticovid. E il sindaco di Lerici Leonardo Paoletti ha prontamente raccolto i disagi dei residenti, annunciando dalle nostre pagine l’emanazione, a breve giro, di un’ordinanza ad hoc. Guardando indietro, il Muggiano ha più volte subito l’onda d’urto dello sciame di lavoratori. Persone che, va detto a scanso di equivoci, non creano disagi all’ordine pubblico, se non per il loro numero. Anzi, per primi subiscono le conseguenze di questo pendolarismo di massa verso lo stabilimento: le foto delle tute blu costrette a viaggi in bus tipo sardine in scatola, pubblicate dal nostro giornale in un reportage che suscitò una vasta eco alcuni mesi fa, parlavano da sole. Poi, ci fu la questione della sosta selvaggia, prodotto del traffico privato: anche in questo caso, fu Paoletti a metterci una pezza con un’ordinanza ad hoc. Siamo andati a verificare la situazione all’uscita dello stabilimento: ieri all’ora di pranzo non abbiamo riscontrato la presenza di assembramenti. Il deflusso degli operai, favorito dallo scaglionamento, è stato regolare e c’erano soltanto alcuni di loro che consumavano il pasto nel bar di fronte. Nessuna cartaccia per terra, complice anche la profonda pulizia che gli abitanti stessi del quartiere hanno fatto nel fine settimana. Abbiamo interpellato qualche abitante ed esercente e parlato con il personale della sede locale della Croce Rossa: tutti concordi nel riferire che gli operai si comportano bene; piuttosto, ci hanno raccontato di alcuni rifiuti spostati dal vento dall’area del parcheggio, dove molti si fermano a mangiare, all’esterno.

Fenomeno che ieri non si era verificato: solo due cartacce, abbandonate da chissà chi, stonavano nel quadro generale. Ci è stato riportato, però, di alcuni assembramenti verificatisi almeno due ore prima, per una nuova ‘mensa en plein air’. Il sindaco Paoletti auspica in una pronta soluzione della nuova impasse. "Se si confermerà la necessità di un’ordinanza per risolvere il problema, servirà da parte di entrambe le amministrazioni. Sono mesi, comunque, che i disagi ci sono. Se davvero la situazione si fosse risolta, significherebbe che la denuncia pubblica ha portato risultati. Comunque, come ho avuto modo di sottolineare anche sui social, è degradante che gli operai di un’azienda di Stato siano costretti a mangiare in queste condizioni. Non va bene né per loro, né per chi assiste a questo fenomeno". E su Facebook ha lanciato qualche giorno fa la provocazione, corredata di foto eloquenti ed inequivocabili. "(Ma Draghi lo sa?) Altra maxicommessa per Fincantieri. 1,3 miliardi, ma opzione per 2,6 miliardi. Ci saranno i soldi per una mensa e un parcheggio? Intanto al primo varo inviteremo le autorità ad un buffet a cielo aperto" ha denunciato, riferendosi alla fase di grande ascesa dell’azienda. Facendo riferimento ad un’abitudine che al Muggiano sembra ormai ben radicata.