Arcola, bagno di folla per Marcello Lippi

L’ex ct della nazionale campione del mondo ha ricevuto il ‘Premio Perioli’. "Quando una stretta di mano valeva più di un contratto"

Migration

Bagno di folla e grande entusiasmo ad Arcola per Marcello Lippi. Il ct della nazionale campione del mondo del 2006 ha ricevuto il ‘Premio Perioli’, istituito dal Comune di Arcola, nato lo scorso anno da un’idea del vicesindaco Gianluca Tinfena, per ricordare la memoria di Coriolano Perioli, imprenditore arcolano e storico presidente di quello Spezia dello scudetto del 1944 che superò il Torino di Valentino Mazzola all’Arena di Milano. La serata si è svolta nel parco di via Valentini davanti ad un pubblico numeroso e appassionato, che ha ascoltato aneddoti e curiosità dall’ex allenatore dell’ultima Coppa dei Campioni vinta dalla Juventus. Il premio Perioli ha come filo conduttore una frase del filosofo esistenzialista Jean Paul Sartre: "Il calcio è metafora della vita", proprio quel Sartre che negli anni ‘80 trascorreva le estati nel borgo di Trebiano ospite della casa delle sorelle De Beauvoir.

"A inizio carriera, al mio primo anno di serie A quando allenavo il Cesena, avevo dato la mia parola al presidente senza firmare ancora il rinnovo del contratto – – ha ricordato sul palco Lippi – Mi contattò qualche giorno dopo l’Atalanta appena qualificata per la Uefa per offrirmi il doppio dell’ingaggio, ma rifiutai per rispetto della parola data. Nel calcio la lealtà è un valore che ho sempre ritenuto fondamentale". Marcello Lippi intervistato in trio dal vicesindaco Tinfena insieme a Enzo Bucchioni (ex direttore di Qs) e Armando Napoletano ha ripercorso le tappe della vittoria mondiale soffermandosi ache sulla finale contro la Francia e sull’episodio della testata di Zidane. "Materazzi lo marcava in modo continuo a uomo e Zidane gli disse come provocazione se volesse la sua maglia. Materazzi rispose che se la faceva dare da ... sua sorella. Quando Zidane fu espulso le squadre ormai avevano dato tutto quindi non ci fu questo gran vantaggio.

Sbagliò il rigore Trezeguet, esattamente come in occasione della finale di Champions tra Juve e Milan. La vidi come una ricompensa a distanza di qualche anno. Vorrei precisare a proposito di Zidane che è stato il giocatore più grande che abbia mai allenato in carriera". E poi sempre a proposito di mondiale quella foto diventata un’icona con la coppa del mondo tra le mani e il suo inconfondibile sigaro in bocca. "I giocatori stavano facendo il giro del campo con la coppa. Per assaporarne il momento andai al centro del campo al buio e accesi uno dei mei sigari. Arrivarono da me i ragazzi all’improvviso e mi diedero la coppa. Così è nata quella foto. Nei mesi successivi arrivarono richieste da tutto il mondo in Figc per avere informazioni sulla marca dei miei sigari".

Ancora più curioso il suo rapporto con il premier cinese Xi Jinping dopo l’esperienza di Lippi con il Guangzhou e la nazionale della Cina. "Ero tra gli invitati al Quirinale per la visita di Stato del presidente Xi Jinping. Sovvertendo il cerimoniale previsto, il presidente venne subito a salutarmi tra lo stupore generale e si mise a parlare con me. Mi chiese di tornare in Cina ad allenare, io gli dissi ‘Vediamo’ dandogli una pacca sulla spalla. In Cina quella scenetta divenne subito virale su tv e social". Poi la consegna del Premio Perioli dalle mani del sindaco di Arccola Monica Monica Paganini e di Vittorio Graziani per Fondazione Carispezia (presente per lo Spezia Calcio il club manager Luca Maggiani): una scultura in oro e azzurro del maestro Walter Tacchini, artista che vive a Trebiano che fu amico di Jean Paul Sartre. Anche in questo...il calcio è una metafora della vita.