Mancano gli anestesisti. E salta l’operazione

La testimonianza di Cristian, 28 anni: "Dopo un calvario durato mesi dovevo essere sottoposto a una colecistectomia. Niente da fare"

Cristian Cusimano, 28enne lericino, attende da mesi un intervento

Cristian Cusimano, 28enne lericino, attende da mesi un intervento

La Spezia, 28 ottobre 2020 - Una colecistectomia laparoscopica programmata per il 29 ottobre all’Ospedale Sant’Andrea… rinviata a data da destinarsi. I ritardi di Asl 5, che non riesce a far fronte ad interventi ordinari per persone non affette da Covid si moltiplicano e, i suoi disservizi, si vanno ad inserire in un dramma sanitario e umano che si infittisce ogni giorno di più. A darci la propria testimonianza è Cristian Cusimano, 28enne lericino che, dopo un’estate di dolori persistenti, prolungata assenza dal lavoro per malattia e visite assai frequenti tra cui diverse effettuate privatamente, finalmente giovedì scorso aveva ricevuto la chiamata tanto desiderata da parte dell’Asl. «Ogni giorno fissavo il cellulare nella speranza che mi chiamassero – ha commentato Cristian – e quando è successo quasi non ci credevo. Mi hanno detto che sarei dovuto andare in ospedale questo martedì per il tampone, poi giovedì, alle 7 di mattina, per essere operato". Sarebbe, perché lunedì mattina l’Asl ha contattato di nuovo il ragazzo per comunicargli che non c’erano più posti letto disponibili quindi di non andare nemmeno a fare il tampone perché sarebbe stato tutto inutile. Ma non è tutto. Quando la suocera, ex dipendente Asl, ha chiamato il pre-ricovero di Spezia per chiedere chiarimenti al riguardo le è stato riferito che il problema era invece di altra natura poiché, a mancare, sarebbero gli anestesisti, tutti impegnati al San Bartolomeo di Sarzana. «Sto male da inizio agosto – ha proseguito il ragazzo – mangio rigorosamente in bianco e ho perso parecchio peso, non ne posso più. Questa situazione è limitante per diversi fattori, primo fra tutti il lavoro. Avendo dolore praticamente ogni sera non riesco ad andare in sede e sto usufruendo della malattia a singhiozziìo da quasi tre mesi". Il giovane dichiara di avere fatto ben 5 accessi al pronto soccorso da inizio agosto per via del dolore causato da coliche: due al San Bartolomeo e tre al Sant’Andrea, mentre sono due le volte che è stato costretto a rivolgersi alla guardia medica per accelerare le tempistiche. "Ogni volta la stessa storia – continua – analisi del sangue e antidolorifici per via endovenosa, poi mi rimandavano a casa dicendomi che il pancreas era ancora in buone condizioni e che, nonostante il mio calcolo di due centimetri fosse da operare, c’era ancora da aspettare. Una sola volta a metà settembre a Spezia sono stato ricoverato una notte in medicina d’urgenza, la mattina dopo sembrava che dovessi stare lì tre giorni ed ero convinto che mi operassero, poi qualcosa deve essere cambiato perchè dopo poche ore sono stato dimesso". Che il Covid stia provocando un grave danno economico oltre che sanitario è fuori discussione, come lo è il fatto che anche chi non ne è affetto ne debba pagare le ripercussioni. Sedute ridotte a causa del virus e mancanza di personale sanitario non fanno altro che incrementare i ritardi e le tempistiche di attesa, già bibliche, di Asl 5. Una cosa è certa: questo non è l’anno giusto per ammalarsi. Però, purtroppo, non è ancora concesso a nessuno decidere quando stare male.