Ambientalisti sul piede di guerra "Pronti a difendere il carugio"

Soddisfazione per l’intervento della Soprintendenza "Cittadini e associazioni devono essere coinvolti"

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Sono ben sedici le associazioni che, in una nota, esprimono soddisfazione per l’intervento della Soprintendenza sul caso dell’alienazione del ‘frastaglio’ di Porto Venere. Non è piaciuto a nessuno il termine (a loro dire dispregiativo) con cui il sindaco ha definito un tratto di una via storica, come non è piaciuta la fretta con cui si è deliberato in consiglio. Non sono stati presi in considerazione gli interventi di chi era contrario, né si è tenuto conto della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la provincia della Spezia, che nemmeno è stata interpellata. "Un atto di scarso rispetto per il territorio – dicono le associazioni – e quando si tratta di beni pubblici, di pezzi di territorio che fanno parte dell’Unesco, la cosa deve essere trattata con il massimo coinvolgimento e dibattito pubblico, non in una singola seduta di consiglio comunale. Anche la cittadinanza e le associazioni di territorio devono essere consultati per beni che appartengono al patrimonio identitario di Porto Venere e del mondo intero". Le associazioni e i comitati uniti e pronti a dar battaglia e a vigilare affinché i beni pubblici non siano venduti al miglior offerente, sono le associazioni, Palmaria e Posidonia, per i comitati, No biodigestore Saliceti, del Levante cittadino, Vallesanta Levanto, Vivere bene la macchia, Piazza Verdi, oltre a Italia Nostra, Legambiente, Lipu La Spezia, Movimento Palmaria sì Masterplan no, Murati Vivi Marola, Portovenere tvb, Laboratorio Palmaria gruppo progettate, Vas La Spezia, Wwf Liguria. "Nessuno sapeva dell’inizio, dal novembre scorso, della procedura di verifica di interesse storico per la ex scuola Michela Ravecca, l’abbiamo saputo dalla Soprintendenza e non dal Comune". E l’opposizione fa sentire la sua voce. "Questo modus operandi è indicativo di una certa fretta a vendere, piuttosto che a salvaguardare un patrimonio dell’umanità. Senza contare il modo con cui viene zittita l’opposizione per prendere tempo, ma è ora di cambiare registro e di porre fine a questo comportamento". Perentoria la consigliera Francesca Sacconi, protagonista di un acceso intervento nel consiglio del 22 dicembre dove, veniva approvata la delibera dell’alienazione di ben 104 metri quadrati della storica Via Colonna e dove, rivolgendosi al sindaco, affermava: "E’ un amministratore per un determinato tempo di questo territorio, non certo il proprietario che può disporne a piacimento".

Viliana Trombetta