"Alta letalità, anomalie e tamponi smarriti"

Il ’caso Liguria’ finisce sul tavolo del ministro della Salute. La deputata Raffaella Paita chiede l’invio di ispettori nello Spezzino

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La Spezia, 3 aprile 2020 - I numeri non tornano e questo è già un problema. Se sono giusti, fanno paura. E’ la sintesi della situazione ligure, segnalata anche su queste pagine nell’ambito delle normali valutazioni da cronista, e sottolineata con preoccupazione crescente da varie forze politiche. Una situazione che adesso finisce all’attenzione del ministro della Salute, Roberto Speranza, grazie a una interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole spezzina Raffaella Paita insieme al collega Vito de Filippo. I due parlamentari evidenziano anomalie nella gestione regionale dell’emergenza Covid 19, se non altro sotto il profilo numerico. Il tasso di letalità della Sars Cov 2, in primis, che in Liguria sarebbe tra i più alti. Ma anche la stranezza di quei 1914 casi di positività (su 3.782 totali a ieri) comunicati al ministero sotto la voce ’altro / in fase di verifica’ e non distribuiti tra le quattro province liguri. Quasi che ci fossero problemi a conoscere la residenza della persona sottoposta a test e risultata contagiata. Un numero enorme, se raffrontato alle altre regioni dove la voce ’altro’ non compare o è percentualmente molto più bassa rispetto al totale dei casi. Infine, non per importanza , il nodo spezzino dei tamponi che sarebbero andati ’persi’. Si tratta di test per rilevare la carica virale nei pazienti, e diagnosticae o escludere il contagio, eseguiti e inviati al laboratorio centralizzato di Genova ma dei quali non è stato restituito il referto né al medico né al paziente. Sarebbero 15, secondo l’Asl 5, i referti mancanti; sarebbero centinaia, invece, secondo la stima, tutta da verificare, di un gruppo di medici di famiglia, tra i quali il dottor Luigi Liguori, che è anche consigliere comunale di minoranza alla Spezia. Risultato: con queste tre anomalie il caso Liguria diventa caso nazionale e i deputati di maggioranza governativa chiedono al ministro di fare chiarezza sui numeri e di inviare gli ispettori nell’Asl Spezzino per la questione dei tamponi ’smarriti’. "La Regione Liguria si può definire un’area di seconda fascia, dopo le realtà più colpite dalla pandemia di Covid19 – commenta Raffaella Paita –. Il tasso di letalità è altissimo, il secondo del Paese dopo la Lombardia". In Liguria a ieri erano stati eseguiti 12.069 tamponi che hanno consentito di diagnosticare un totale di 3.782 contagi (compresi i guariti e i deceduti); i morti, a ieri mattina, erano saliti a 488 totali. Paita evidenzia l’incapacità della Regione di "attribuire quasi la metà dei casi positivi alle singole province. Una richiesta di chiarimento su questo punto avanzata da Italia Viva al presidente della Regione è rimasta senza risposta". Infine il nodo dei tamponi spezzini ’smarriti’: "L’Asl5 non nega il disservizio ma lo limita a qualche decina, affermazione smentita da diversi operatori". Per chiudere, il rimprovero: Regione Liguria non ha percorso, per Spezia, la strada di separare l’utilizzo dei due ospedali, Sant’Andrea e San Bartolomeo, destinandone uno a centro Covid per mantenere ’pulito’ l’altro. In più, "il ritardo con cui si è avviata la campagna dei tamponi e il successivo denunciato smarrimento di centinaia di esiti, ha reso impossibile la separazione delle aree Covid e no Covid anche all’interno degli stessi reparti. Fatti così gravi devono essere accertati da ispettori del Ministero".