Straniere? Lo zoccolo duro, che prova a migliorare la propria situazione. Italiane? Una minoranza non pervenuta. Difficoltà? Principalmente di due tipi: chi è in nero e chi non riesce ad ottenere quanto previsto dal contratto. Ricollocamento? Servizio inesistente. Questi i dati e le istanze principali in arrivo dall’osservatorio sul mondo delle badanti in provincia: un punto di vista in presa diretta da parte della Cgil spezzina su questo aiuto ormai indispensabile, sostituto delle mancanze del welfare di Stato. È Giorgia Vallone, segretaria generale Filcams Cgil a scattare la fotografia a questo mondo. "Un dato da cui partire – spiega – è che almeno la metà delle badanti che si rivolgono a noi non sono regolarizzate: si tratta interamente di straniere, dato che le italiane non si rivolgono al sindacato; persone che non sono a conoscenza dei diritti per ingenuità, mancanza di conoscenza o perché si affidano ad accordi personali, in arrivo perlopiù dall’Est Europa e dalla Repubblica Dominicana. Possiamo dire, però, che non sempre c’è dolo e si cerca di regolarizzare la posizione, per loro utile anche per rimanere in Italia". Oltre a ciò, parte importante dell’assistenza riguarda la verifica di tutte le spettanze e diritti quali il giorno libero. "Questo lavoro è particolarissimo e delicatissimo – continua la Vallone - : oltre ad avere competenze specifiche di accompagnamento e cura, chi lo fa deve saper accogliere". Una cartina al tornasole, che non dà però riscontri per le italiane: sicuramente una minoranza che abdica totalmente alla possibilità di rivolgersi al sindacato, seppur, come testimoniato dalla quarantenne della Val di Vara da noi intervistata, non riesca ad ottenere la tanto agognata regolarizzazione. In ultimo, Vallone lancia un’idea, che se attuata risolverebbe il problema del mismatching: la mancanza di incrocio fra domanda ed offerta. "Non si tratta di un nostro compito, ma sappiamo che il problema esiste, tanto per le famiglie, quanto per le badanti quando perdono il lavoro, per la scomparsa della persona assistita o perché magari viene inserita in qualche struttura: sarebbe auspicabile, a questo proposito, l’istituzione di una cabina di regia dopo aver individuato il soggetto di competenza: un indubbio miglioramento per un tema sociale che interessa tanti". Chiara Tenca