Alberi e sottobosco seccati dal sole È allerta rossa per il rischio incendi

Regione Liguria ha formalizzato il decalogo dei divieti per evitare l’innesco accidentale delle fiamme

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La pochissima pioggia caduta la scorsa settimana non ha risolto i problemi. E se da una parte il tema principale è quello della carenza d’acqua – che sta portando non solo i Comuni a vergare ordinanze per razionarla, e la Regione a chiedere lo stato di emergenza – dall’altra c’è un rischio altrettanto serio, rappresentato dagli incendi boschivi. Un pericolo latente, per il quale proprio la Regione il 24 giugno scorso ha emanato lo stato di grave pericolosità, con un vasto corollario di divieti che vanno dallo stop all’abbruciamento di residui agricoli e forestali, al divieto di accendere fuochi, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare fornelli o motori che producano faville, e persino fumare o compiere azioni che possano creare comunque pericolo di incendio non solo nei boschi, ma anche, nei terreni e nei pascoli, in vivai, giardini e parchi urbani che si trovino nelle vicinanze dei boschi.

Un’allerta altissima, nonostante fino a oggi, fortunatamente, il numero di incendi verificatosi nello Spezzino sia limitato, anche per via della forte opera di prevenzione e controllo portata avanti già da mesi dai carabinieri forestali e dai vigili del fuoco. Dall’inizio di maggio a oggi sono stati nove gli incendi boschivi verificatisi in provincia, gran parte dei quali di natura colposa, scaturiti spesso da ‘fuochi di pulizia’ dei campi che sono sfuggiti di mano, tali da obbligare all’intervento vigili del fuoco e squadre dei volontari dell’Antincendio boschivo. Il più importante, quello verificatosi a Ressora lo scorso 13 maggio, che ha mandato in fumo 547 metri quadrati di vegetazione: un rogo di natura colposa, scaturito da un fuoco di pulizia di un campo poi sfuggito a chi lo aveva acceso. Un altro incendio colposo, avvenuto sempre lo scorso mese di maggio, ha bruciato 317 metri quadrati di vegetazione a Ponzano superiore. Altri episodi si sono verificati ad Ameglia e a Varese Ligure, mentre solo uno, avvenuto il 30 giugno scorso sempre in alta Val di Vara, è da addebitarsi a cause naturali, in quanto provocato da un fulmine.

Incendi per ora dagli effetti pressoché trascurabili ma la situazione, determinata anche dal perdurante stato di siccità, impone massima attenzione per evitare il verificarsi di episodi devastanti come quello avvenuto lo scorso anno a cavallo di Ferragosto a Framura, dove un incendio di vaste proporzioni bruciò oltre 130 ettari di boschi. Ed è proprio sui boschi della riviera delle Cinque terre e della Val di Vara che da settimane si concentra l’attività di prevenzione e monitoraggio. "Purtroppo quest’anno, vista l’intensa ondata di calore e l’assenza di precipitazioni che perdura da tempo, che hanno determinato la secchezza della vegetazione e una più elevata probabilità di innesco e propagazione di incendi, si è reso necessario attivare prima del tempo, lo stato di grave pericolosità di incendio nella nostra regione – spiega Giacomo Giampedrone, assessore regionale alla protezione civile –. La nostra protezione civile monitora costantemente la situazione e le squadre dei volontari sono pronte a intervenire, insieme ai vigili del fuoco con i quali abbiamo, fra i pochi in Italia, siglato una convenzione che prevede l’apertura della sala operativa della protezione civile, disponibile 24 ore su 24, per affrontare le emergenze sia di tipo idrogeologico, sia dell’antincendio boschivo".

Proprio l’ente regionale ha intensificato le attività dettate dal piano regionale di lotta e prevenzione degli incendi, con la campagna estiva Aib che sta portando i volontari a monitorare il territorio e le aree più sensibili dello Spezzino per scongiurare i roghi. Un’opera che nella nostra provincia vede coinvolte 32 tra associazioni e gruppi comunali di Aib iscritte nell’elenco regionale del volontariato, per un numero di volontari operativi che si attesta attorno ai 230. Di queste settimane è invece la convenzione temporanea tra Parco nazionale nelle Cinque terre e corpo dei vigili del fuoco che porterà alla creazione, dal 12 al 31 agosto, di un presidio a Soviore, nel Comune di Monterosso, con cinque unità pronte a intervenire in caso di necessità; l’obiettivo per il prossimo anno è invece di rendere operativo un presidio a Pianca di Vernazza, attivo nei tre mesi estivi, con tanto di elisuperficie per l’atterraggio degli elicotteri dell’antincendio boschivo e una vasca antincendio per il rifornimento dei mezzi impegnati nella lotta ai roghi.

Matteo Marcello