Acqua, la tariffa cambia in base al nucleo familiare

Publiacqua: "Così la bolletta tiene conto dei consumi delle famiglie numerose". In campo anche due bonus idrici, quello nazionale e regionale: come ottenerli

Operai al lavoro

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Firenze, 19 settembre 2022 - I cittadini della Toscana sono virtuosi in quanto a consumo di acqua. Nell’area di Publiacqua, azienda che serve un terzo del territorio regionale, per un totale di 46 comuni, tra cui i territori di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo, il consumo medio per una famiglia di tre persone si attesta sui 110 mcanno, 40 in meno della media nazionale. Secondo i dati riportati nella relazione annuale di Ait, l’Autorità idrica toscana, la bolletta media di Publiacqua ammonta a 478 euro per una famiglia di tre persone, ma con un consumo medio di 150 mcanno. "Una famiglia che consuma 110 metri cubi di acqua spende 293 l’euro l’anno. Se ne consuma 120 – spiega Matteo Colombi, dirigente di Publiacqua – si arriva a 319 euro. Con 130 mc si sale a 360 euro. Cifre in ogni caso ampiamente più basse di quelle fornite dalle associazioni Adic Toscana e dal Forum toscano dei movimenti per l’acqua (in questa rubrica, lunedì 12 settembre, ndr), in particolare da quegli 819 euro che risultano palesemente errati e fuori scala". "Da tenere conto, inoltre dell’alto livello di investimenti fatti in Toscana sulla rete idrica e che nell’area che gestiamo (pari a 76 euroabitante) sono superiori alla media nazionale (55 euroabitante)".

"Premesso che le tariffe sono decise dalle autorità di controllo, cioè Arera a livello nazionale e Ait a livello regionale, e così applicate dalle aziende, dal 2018 – sottolinea Colombi – il costo dell’acqua è aumentato solo per gli adeguamenti di legge. Inoltre, Ait, in base anche alle indicazioni del regolamento nazionale, ha definito una modalità di tariffa collegata al numero dei componenti della famiglia, a tutela di quelle numerose". Prima, infatti, la suddivisione degli scaglioni di consumo, in base ai quali era calcolata la tariffa, penalizzava le famiglie con più componenti, che, a parità di consumo pro capite, avevano comunque un consumo totale più alto e finivano perciò nelle ‘eccedenze’, cioè nelle fasce più costose. Oggi, invece, la tariffa è più ‘personalizzata’, cucita su misura in base a quante persone vivono in una determinata abitazione. Diversa anche la tariffa a seconda che si tratti di utenza domestica residenziale (cioè prima casa) o non residenziale (come la seconda casa), dove si paga di più. Per le famiglie in difficoltà economica esistono inoltre delle agevolazioni, in particolare due bonus idrici, quello nazionale quello integrativo regionale. Per ottenere il bonus sociale idrico (tutto su www.arera.it), il nucleo familiare deve avere Isee non superiore a 8.265 euro o 20mila euro (con 4 figli a carico). Il riconoscimento del bonus è automatico: si ottiene direttamente come sconto in bolletta una volta fatto l’Isee. Per quanto riguarda invece il bonus integrativo regionale, le domande vanno presentate ai Comuni, indicativamente tra aprile e giugno di ogni anno.