
Il malumore non ha colori, neppure quelli della politica. Ma di certo se ad alzare la voce è uno dei principali rappresentanti di quel fronte arancione molto vicino alla Provincia allora significa che la misura è colma e forse la manovra di accorpamento degli istituti scolastici è andata ben ’oltre le aspettative’. E se in Val di Magra è stato soprattutto il sindaco di di Luni a manifestare la propria insoddisfazione per le operazioni previste dall’ente di via Veneto, anche in Val di Vara le acque sono agitate. In particolare ad alzare gli scudi lamentandosi del percorso intrapreso è Loris Figoli, sindaco di Riccò del Golfo oltre che coordinatore provinciale di Cambiamo.
I due incarichi non sono in discussione, ma questa volta il primo cittadino riccolese non si ferma ed esprime tutto il proprio disappunto per le soluzioni di accorpamento prospettate e che dovrebbero assicurare una fusione tra gli istituti di Riccò, Beverino e Pignone quelli della zona nord della città. Figoli non ci sta e rivolge al presidente della Provincia Pierluigi Peracchini un duro attacco. "Posso esprimermi apertamente – scrive in una lettera indirizzata al primo inquilino di via Veneto e per conoscenza al governatore della Liguria – anche in forza del mio stretto legame con la giunta regionale e con il presidente Toti, oltre a sentirmi parte attiva di questa stagione politica. Dopo il disastroso tentativo di settembre, che scontentava tutti, ho prestato il mio impegno, alla luce del sole, per portare un’idea di obiettività e concordia finalizzata a fare bene. A vantaggio di studenti, insegnanti, collaboratori scolastici. Però prendo atto che il Consiglio provinciale abbia scelto altre strade, sprecando una buona occasione e umiliando il personale che in Provincia lavora".
Il sindaco, sostenitore di Peracchini, auspica che venga presa in considerazione la realtà degli istituti scolastici che rappresenta. "Un’ottima realtà – prosegue Figoli – prima in Italia ad aver garantito, nel 1991, due lingue straniere curricolari, eccellente nell’insegnamento delle scienze e delle arti, grande nell’insegnamento della musica, inclusivo, parte di un sistema educativo da 0 a 14 anni per il quale è garantita la lingua inglese già al nido sia assicurato pari trattamento". La rivendicazione prende le mosse ovviamente dalla considerazione delle ’scorciatoie’ consentite ad altri, a cominciare da istituti professionali e licei che si trovano sotto la soglia dei 900 alunni e ai quali si applica la deroga numerica: "Passi che il sindaco di Lerici abbia cambiato idea e che i dirigenti più vicini al potere riescano a mettere in atto i propri desiderata. Ma se il nuovo progetto è ’un due tre liberi tutti’, allora anche lo scrivente si aspetta lo stesso trattamento". Una reazione decisamente forte della quale Loris Figoli non teme conseguenze, bollando l’operazione come una "fiera dei desiderata". "La politica ha sbagliato e chiedo che si ponga rimedio a questo grave danno. Non mi fermerò – conclude – nella difesa dei diritti della mia cittadinanza. Il prezzo da pagare non mi spaventa".
Massimo Merluzzi