
A giugno l’apertura del polo della subacquea Grande opportunità per il Golfo e il Paese
Conosciamo più la superficie di Giove rispetto a quella del fondo degli oceani. Il capo di stato maggiore della Marina Militare, ammiraglio Enrico Credendino, nell’annunciare – "se tutto va come dovrebbe andare" – l’inaugurazione del nuovo polo nazionale della subacquea per il 9 giugno prossimo, rimarca come gli investimenti in studio e ricerca sulle aree sottomarine diventino sempre più strategici. Ci sono imprenditori visionari che stanno progettando città subacquee, delle moderne Atlantidi dice l’ammiraglio, così come ci sono previsioni che indicano come nel giro di pochi decenni il mare sarà sempre di più la fonte primaria del nostro sostentamento. Non solo attraverso la pesca, ma anche con lo sviluppo di un’agricoltura da praticare sotto la superfice dell’acqua. Fantasie utopistiche o un futuro che è già quasi presente? Difficile dirlo. Le scoperte scientifiche fanno compiere alla vita del mondo dei balzi in avanti a volte in maniera del tutto inaspettata, imponendo cambiamenti di grande portata in tempi molto ridotti. Basti pensare a come la rivoluzione digitale abbia inciso in modo così repentino su tutti gli aspetti della nostra vita, dal modo di comunicare sino all’economia e alla finanza, nessun ambito del quotidiano sarà mai più uguale a prima. Oppure a come la volontà di esplorare lo spazio abbia portato in appena una decade, quella a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, alla conquista della Luna.
Non si può dire con certezza che il futuro dell’umanità sarà immerso nel blu, ma il capo di stato maggiore ha sicuramente ragione nell’affermare che il mondo sottomarino – ancora adesso per l’80% totalmente inesplorato – abbia in sé un potenziale enorme. Un tesoro inesplorato di materie prime, un ecosistema delicato in grado di fornire all’uomo svago, nutrimento e benessere, il mare è tutto questo, e per essere sfruttato appieno e con rispetto, lo sviluppo tecnologico è essenziale. Il polo nazionale, che sorgerà nell’area del Cssn (centro di supporto e di sperimentazione navale), nasce proprio con l’intenzione di rispondere a questo esigenza. Tanti investitori, anche del settore privato, stanno elaborando progetti e sviluppando degli studi. Il nuovo centro metterà a sistema tutto questo lavoro, dando vita ad una sinergia tra le imprese, le università, i centri di ricerca, e l’Aiad (federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza). Lo strumento che cementerà la collaborazione sarà una fondazione senza scopo di lucro, in cui la Marina militare avrà il ruolo della regia. Ma chiunque abbia un interesse nell’underwater, nel subacqueo, "sarà il benvenuto" ha precisato l’ammiraglio Credendino durante l’audizione in Senato ieri pomeriggio, perché il progetto ha natura inclusiva e aperta. Su questo punto in particolare esprime grande soddisfazione la senatrice Stefania Pucciarelli (Lega), che ha sollecitato l’ammiraglio sulla piena integrazione nelle attività del futuro Nuovo polo nazionale della Subacquea anche dell’altra eccellenza a tema già presente sul nostro territorio, il Distretto ligure delle tecnologie marine. Plaude al nuovo centro anche la senatrice Raffaella Paita, (Italia viva), che vi intravede il primo passo per realizzare una vera e propria università e il mezzo per creare possibilità lavorative, attraverso lo sviluppo di competenze altamente specializzate, per tanti giovani spezzini. Un’integrazione tra mondo accademico e progresso tecnologico benedetta anche dal Sottosegretario alla Difesa Matteo Perego (FI), perché utile a tutta una filiera che trova nell’innovazione e nello sguardo lungo verso il futuro la sua ragion d’essere.
Vimal Carlo Gabbiani