L'organo Paoli fra le dita del noto maestro Bougeat

Concerto de 'Il Suono del Tempo' lunedì 20 agosto a Sesta Godano con le musiche di Sweelinck, Back e Hugl

Paolo Bougeat

Paolo Bougeat

Sesta Godano, 20 agosto 2018 – Le musiche sono di Sweelinck, Pachelbel, Bach, Platti, Hugl e Moretti. Il protagonista Paolo Bougeat. Appuntamento lunedì 20 agosto, alle 21.15, nella chiesa Santa Maria Assunta di Sesta Godano, per il nuovo appuntamento della rassegna musicale 'Il Suono del Tempo – Antichi Organi 2018', progetto dell’associazione musicale César Franck (con il contributo della Fondazione Carispezia) finalizzato alla diffusione della cultura musicale e alla valorizzazione del patrimonio organario della provincia della Spezia e della Lunigiana, un territorio che vanta la presenza di oltre cento antichi organi e che storicamente rappresenta un importante crocevia tra l’arte organaria italica (toscana, lombarda, piemontese e ligure) e le influenze mitteleuropee (fiamminga, francese e svizzera-austriaca). Paolo Bougeat è nato ad Aosta nel 1963, si è diplomato in Organo e Composizione Organistica e in Clavicembalo al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Tra i vari corsi di perfezionamento rivestono una particolare importanza quelli di Cremona attinenti al repertorio organistico francese antico, romantico e contemporaneo. Ha tenuto oltre 500 concerti tra Italia, Europa e Stati Uniti, ottenendo premi e riconoscimenti internazionali anche per la sua attività di compositore. In campo musicologico ha dedicato libri agli strumenti della sua terra. Particolarmente interessato ai nuovi orizzonti dell'arte organaria, ha curato i progetti fonici di nuovi organi valdostani. Attualmente è docente di Organo e Composizione organistica all'istituto superiore di Studi Musicali della Valle d'Aosta.

Bougeat suonerà su uno strumento del quale è appena terminato il restauro ad opera della ditta Marin di Genova, firmato dalla fabbrica di organo Paoli di Chiavari e risalente alla fine del XX secolo. La fabbrica organaria Paoli, che era specializzata nel restauro di antichi strumenti di Scuola ligure, costruì i quel periodo in Val di Vara ben 12 organi. Collocato in cantoria sopra l'ingresso, presenta un prospetto ad unica campata, con 31 canne di facciata disposte a cuspide centrale ed ali laterali. Tastiera di 61 tasti e prima e prima ottava cromatica e pedaliera a leggio di 17 pedali e prima ottava cromatica. I registri sono azionati da manette poste su due file alla destra della tastiera. L'entrata al concerto è libera.