Spezia, l'invito di mister Gigi Cagni: "Tifoseria aquilotta eccezionale, serve fiducia"

E su Italiano: "Ha le capacità per superare questa situazione. La società è con lui, in un altro posto lo avrebbero già esonerato, sbagliando"

Il popolare mister Gigi Cagni

Il popolare mister Gigi Cagni

La Spezia, 15 ottobre 2019 - Il popolare ex allenatore dello Spezia Gigi Cagni, colui che riuscì a salvare la squadra bianca nel campionato 2012-13, sprona l'ambiente aquilotto a rialzare la testa e ad avere fiducia per una pronta riscossa: "Ora serve il sostegno dell'eccezionale pubblico spezzino". Mister Cagni, in questo momento ci viene spontaneo rammentare la frase che pronunciò nel 2013 dopo la sconfitta casalinga patita dallo Spezia contro la Pro Vercelli che fece piombare i bianchi in zona retrocessione: "Noi ci salveremo!". E' trasferibile alla realtà attuale? "Risposi in quel modo perché avevo in mano la situazione, avevo le certezze di ciò che dicevo perché me le davano i giocatori. Ora non conosco la realtà, non posso esprimermi a riguardo anche se posso dire che per le due volte che ho visto giocare lo Spezia ho notato una squadra che gioca bene a calcio, pur mancando in alcuni casi di equilibri". Mister Italiano sta vivendo un momento difficile sulla panchina aquilotta. "Vincenzo è stato un mio giocatore al Verona, era un regista di quelli tecnicamente molti bravi. Deve trovare la strada giusta, ha la società dalla sua parte, deve dimostrare di uscire da questa situazione. E' in questi frangenti complicati che si giudicano gli allenatori. Italiano sta lavorando in una società importante con un pubblico esigente e passionale. C'è un ds esperto come Guido Angelozzi che se ha deciso di puntare ancora su di lui vuol dire che ha visto nell'allenatore qualità che rendono inutile un cambiamento. Vuol dire che la società lo difende, in un altro posto lo avrebbero già esonerato, sbagliando. Vincenzo ha probabilmente commesso qualche errore, ma ci sta, è giovane. Italiano, in questa situazione deve dimostrare con il suo carattere che è un allenatore all'altezza. Sono esami o step che abbiamo passato tutti e che dovrà superare. Ora tocca a lui e a riguardo gli faccio un grandissimo in bocca al lupo". Un suo giudizio sullo Spezia? "Io le squadre le giudico dopo dieci partite". Si respira un'aria pesante in seno alla tifoseria, anche se durante i novanta minuti non manca mai il sostegno agli Aquilotti. "Se la squadra è in difficoltà e si ha un allenatore giovane occorre aiutarli. Spezia è una città eccezionale, che critica solo se vede che non c'è impegno. In questo momento bisogna essere tutti positivi, non occorre mettere pressione, bensì avere fiducia. Quella curva è una roba seria, è una curva vera, i ragazzi in campo devono sentire sostegno. Ricordo il giorno che arrivai a Spezia con i tifosi che volevano entrare negli spogliatoi e io a replicare che sarebbe stato peggio". Italiano ha cambiato qualcosa a livello tattico con il Benevento e la squadra pare averne beneficiato. Non è più uno Spezia troppo a trazione anteriore, ma più accorto. "L'allenatore deve ricercare la giusta via di mezzo e la può trovare nel corso delle gare. Se le cose non vanno occorre cambiare qualcosa a livello tattico, noi siamo in un paese dove bisogna fare risultati. Italiano, in questo momento, dovrà sopportare lo stress del risultato dimostrando sul campo che quello che fa è adatto al momento. E' un uomo che ha capacità per fare qualsiasi cosa, mi fido di lui, ha personalità e di calcio capisce. Fermo restando che, come tutti gli allenatori giovani, deve lasciare perdere come giocavano loro, ora non ci sono più i leader in campo e pertanto bisogna capire quando usare il bastone e quando la carota". C'è l'handicap dell'assenza di Galabinov, con Gyasi che è adattato al ruolo. "E' quello che hai in questo momento. Se ti manca il goleador non è che si possa far diventare bomber giocatori che non lo sono".