Spezia, Guido Angelozzi carico: ''Sono tornato per portare le Aquile in Serie A''

Il neodirettore generale lancia la sfida: ''Quest'anno creeremo le basi per uno Spezia in grado di lottare nel tempo per i vertici. Dobbiamo essere grati e orgogliosi di avere un presidente come Volpi''

Il neodirettore generale Guido Angelozzi

Il neodirettore generale Guido Angelozzi

La Spezia, 13 giugno 2018 - ''Nel prossimo campionato cercheremo di mettere le basi per costruire una squadra in grado, nel tempo, di andare in Serie A''. Il neo direttore generale Guido Angelozzi, presentato oggi alla stampa nella sala conferenze 'Rino Capellazzi' del centro sportivo 'Ferdeghini', non ha nascosto le sue ambizioni in prospettiva futura: ''Ho accettato questo incarico perché penso di poter fare qualcosa di importante. Dobbiamo essere grati e orgogliosi di avere un presidente come Gabriele Volpi''. Angelozzi, bentornato allo Spezia. ''Non nascondo che sono molto emozionato, oltreché felice di essere tornato allo Spezia. Già lo scorso anno mi ero incontrato con i dirigenti aquilotti ma ero vincolato al Sassuolo, mentre quest'anno è stato più facile tornare in seno alla società bianca. Ringrazio naturalmente Volpi al quale sono legato da un'amicizia di lunga data e naturalmente tutti i dirigenti, il presidente Stefano Chisoli, il responsabile dell'area sportiva della Social Sport Maurizio Felugo, l'ad Luigi Micheli e i consiglieri (ndr. in sala vi era Arnaldo Faita) che hanno da subito espresso il loro gradimento nei miei riguardi. Nel viaggio da Sassuolo a Spezia mi sono tornati in mente tanti particolari della mia prima esperienza in terra spezzina. Una riflessione mi sorge spontanea: dobbiamo essere grati e orgogliosi di avere un presidente come Gabriele Volpi che ha fatto investimenti considerevoli per questa società. Con lui si possono raggiungere traguardi importanti, quando ho parlato con il presidente onorario mi ha confermato che vuole migliorare la posizione dello Spezia. E' un uomo molto attaccato al club bianco''. Nella sua precedente esperienza in riva al Golfo ha lasciato un ottimo ricordo. ''Penso di sì. All'epoca c'erano altre persone e condizioni, mi sono adattato e anche quando sono andato via il rapporto con il club e la gente è rimasto ottimo. Nel 2014 ero convinto di portare lo Spezia in Serie A, ma quel campionato lo abbiamo buttato via noi, per colpa nostra''. Arriverà un nuovo direttore sportivo? ''Presumo di no perché lo sono già io, sebbene sia stato investito di un ruolo ancora più importante come quello di direttore generale. Ci sarà sicuramente un capo-scout. Vedremo, poi, se verrà Piero Doronzo, una persona che ha lavorato con me a livello di segreteria''. Che Spezia intende realizzare? ''Vorrei fare una squadra 'simpatica', costruire, a partire da quest'anno, un complesso in grado di puntare alla Serie A con il tempo. Sarà un anno di partenza, non vi aspettate subito la promozione nella massima serie perché c'è da costruire, anche per riportare entusiasmo. L'obiettivo è quello di elaborare un progetto triennale che però non significa aspettare tre anni per conquistare qualcosa di importante, bensì costruire una base che duri nel tempo. Il nostro pensiero è di intraprendere un percorso nuovo e ricreare l'atmosfera calorosa del 'Picco' con il gioco e la grinta. Di sicuro non dobbiamo avere paura di niente come mi ha insegnato Arrigo Sacchi: ho fatto calcio a Bari con 40000 persone e facevo giocare ragazzi del 2000 del '99 arrivando a sfiorare la Serie A. Dobbiamo avere idee, si vince se si hanno organizzazione, serietà e dedizione al lavoro, non solo con i nomi. Ci sono tante altre città d'Italia che sono in crisi, per voi avere un club di questo genere deve essere un motivo di orgoglio. Ho accettato l'incarico perché sento di poter fare qualcosa di importante, so che sto partendo dal basso, ma sono altrettanto consapevole che la società è forte''. Capitolo allenatore: la tempistica? ''Vi chiedo un po' di pazienza, la fretta non è una buona consigliera. Stamattina mi sono incontrato con Gallo, abbiamo parlato e discusso. Sto valutando, è la scelta più difficile, la voglio fare con tanta convinzione. Il mister delle Aquile dovrà essere un allenatore che sposi la filosofia che noi vogliamo portare avanti e che condivida le nostre idee''. La rosa sarà ringiovanita? 'Spero di sì, bisognerà lavorare in entrata e in uscita. La struttura dovrà essere cambiata, ma è un aspetto che già sapevo prima di accettare questo incarico''. Quale la ricetta per ricreare entusiasmo? ''Il lavoro, la serietà e dare alla gente una squadra che dia tutto per questa maglia''. Quale il suo pensiero su Terzi, contestato dai tifosi e Maggiore, ancora alle prese con un rinnovo del contratto che tarda ad arrivare? ''Per quest'ultimo ho già visto il procuratore, ci sto lavorando. Spero nella professionalità del ragazzo e degli stessi agenti al fine di creare un dialogo. Per quanto riguarda Terzi mi dispiace che il ragazzo sia stato contestato, cercheremo di affrontare la problematica, consapevoli che le cose a Spezia si possono aggiustare''. L'esempio di Sassuolo? ''E una grande società che ha sempre investito molto sul settore giovanile e sulla prima squadra. Loro guardano sempre a lungo termine. La società deve avere una filosofia da portare avanti al di là delle sconfitte che possono arrivare. Volpi e Squinzi sono due presidenti di valore assoluto. Lo Spezia, rispetto al Sassuolo, ha un vantaggio, ovvero due centri sportivi''. Infine il settore giovanile? ''Da oggi inizia un nuovo percorso. Decideremo se cambiare qualche persona''.