Aquile, l'ex Santo Perrotta: ''Lo Spezia e i suoi tifosi mi sono rimasti nel cuore''

In vista del match dell'Arechi l'ex attaccante dei bianchi e dei granata incalza: ''Galabinov da una parte e Bocalon dall'altra potranno essere decisivi''.

Santo Walter Perrotta

Santo Walter Perrotta

La Spezia, 6 novembre 2018 - Santo Walter Perrotta, ex attaccante dello Spezia (con la maglia bianca disputò due campionati sul finire degli anni '80 realizzando nove reti in 53 presenze) e della Salernitana, in vista del match dell'Arechi ricorda con affetto le esperienze con entrambe le compagini: ''Amo i colori bianchi e granata, auguro alle tifoserie il meglio''. Perrotta i tifosi aquilotti la ricordano ancora con molto affetto. ''Ho un ricordo bellissimo di Spezia e dei suoi supporter che mi regalarono anche una grande aquila e una sciarpa del club Orgoglio Spezzino. Ne approfitto per mandare loro gli auguri per i trent'anni, con l'auspicio che possano vedere presto la luce della Serie A''. L'emozione più grande provata al 'Picco'? '''Senza dubbio il gran gol che realizzai contro la capolista Venezia il 30 dicembre 1989. Carpanesi mi fece entrare al 70' e dopo tre minuti feci gol. Il 'Picco' esplose, un boato pazzesco''. Le Aquile le segue sempre? ''Certo che sì, non potrebbe essere diversamente. E' un club che mi è rimasto nel cuore, soprattutto per i tifosi. I supporter del 'Picco' sono straordinari, un pubblico eccezionale. Adesso lo Spezia ha una società solida e ha giocatori molto forti. Ci sono tutti gli ingredienti per arrivare ai play-off: tecnico, pubblico e società. Chissà che i bianchi non possano tornare in Serie A, però ci vuole continuità nei risultati. Quando i bianchi verranno a giocare a Cosenza andrò a vedere la partita allo stadio''. Sabato prossimo Salernitana-Spezia. ''Giocai con la Salernitana tre anni, i tifosi campani sono eccezionali come gli spezzini. Amo entrambe le compagini e auguro loro il meglio. Dal punto di vista tecnico credo che sulla carta sarà una partita ostica per lo Spezia, ma il campo a volte dice sempre il contrario, anche perché i bianchi hanno le qualità fisiche e tattiche per fare bene''. Un giocatore decisivo? ''Galabinov da una parte e Bocalon dall'altra''. Marino e Angelozzi? ''Marino lo incontrai quando facevo il mister in seconda ad Andria e lui allenava il Paternò. Già allora faceva un modulo offensivo il 3-4-3, è sempre stato all'avanguardia. Angelozzi ci giocai contro ai tempi in cui militavo con la Sambenedettese e, successivamente, fu lui a caldeggiare ai dirigenti dell'Andria mister Patania di cui io feci il secondo. Gli mando un saluto affettuoso''.