Aquile, i ricordi di mister Cagni: ''Allenare lo Spezia è bellissimo, qui c'è passione''

Invitato dall'Aiac provinciale al 'Ferdeghini', il popolare ex tecnico aquilotto ha riscosso applausi per la sua lezione di tattica

L'ex allenatore aquilotto Gigi Cagni e l'attuale tecnico dello Spezia Fabio Gallo

L'ex allenatore aquilotto Gigi Cagni e l'attuale tecnico dello Spezia Fabio Gallo

La Spezia, 01 marzo 2018 - Il ritorno di Gigi Cagni al centro sportivo 'Ferdeghini' è stato un tuffo nel passato, a quando il valido tecnico bresciano, nell'inverno 2013, venne chiamato dalla dirigenza bianca a salvare uno Spezia che stava naufragando verso la Lega Pro. Il buon Gigi, da grande conoscitore di calcio qual è, risollevò le sorti della squadra aquilotta facendola approdare nelle acque tranquille della salvezza. Traguardo che non gli valse, però, la conferma: ''Sul finire del torneo avevo capito che non sarei stato più l'allenatore delle Aquile''. I tifosi aquilotti gli tributarono uno striscione che valse più di una vittoria del campionato : ''In un calcio senza valori io scelgo Gigi Cagni''.

A ruota libera il tecnico bresciano, presentato dal presidente dell'Aiac Alteo Bolognini e dal presidente onorario Domenico Canepa, ha discusso il suo modo di vedere il calcio, con riferimenti alle esperienze di Spezia e Brescia. ''Quando con lo Spezia vincemmo contro l'Empoli - ha ricordato Cagni - dissi a Bovo di marcare a uomo Valdifiori: finì tre a zero per noi''. In pratica una sintesi del suo pensiero calcistico: ''Sono nato con il concetto del risultato che viene prima di tutto. Se un avversario è più forte bisogna adottare le contromisure. Lo scorso anno, alla guida di un Brescia da salvare, schierai sempre la squadra a specchio dell'avversario, non esitando a ordinare ai miei difensori di marcare a uomo''.

''Mi hanno etichettato come un difensivista - ha proseguito il popolare Gigi -, io che ho vinto tre campionati e sono andato in Europa League con l'Empoli. Per giunta, e la mia esperienza a Spezia lo può testimoniare, alle mie squadre ho sempre comandato di non arretrare mai il baricentro''. Il sistema di gioco preferito? ''Senza dubbio il 4-3-3 con il quale, ad esempio, ho vinto un campionato di Serie C con Cornacchini e Capellini - ha spiegato Cagni -, ma in alcune squadre ho applicato anche il 3-5-2 perché bisogna adattarsi ai giocatori che si ha a disposizione. Nello scorso campionato, proprio contro gli Aquilotti al 'Rigamonti', dopo un primo tempo in cui passammo in svantaggio, schierai la squadra con un 4-2-4 pareggiando la partita e sfiorando la vittoria''. Un passaggio anche sull'aspetto psicologico: ''E' determinante in una squadra - ha precisato -, con i pareggi si costruiscono le vittorie''.

Inevitabile anche un accenno allo Spezia attuale: ''Nell'arco del campionato era prevedibile non si potesse avere tutto, ovvero sistema di gioco e continuità perché c'è un allenatore nuovo e giocatori nuovi. Allenare qui a Spezia è bello perché il 'Picco' trasuda di passione, però è difficile. Per ottenere risultati ci vuole tempo e personalità''. A margine dell'incontro anche il gradito saluto del tecnico aquilotto Fabio Gallo.