Aquile, la 'bandiera' Beppe Vecchio lancia l'appello: "Uniti per lo Spezia"

L'ex grande capitano dei bianchi, attualmente trainer dell'Under 16 aquilotta, rilancia: "Niente pessimismo, ora bisogna remare tutti dalla stessa parte"

Beppe Vecchio, ex capitano dello Spezia, ora mister dell'Under 16 aquilotta

Beppe Vecchio, ex capitano dello Spezia, ora mister dell'Under 16 aquilotta

La Spezia, 17 ottobre 2019 - "Bisogna stare uniti e avere fiducia: solo così verremo fuori da questa situazione". Così la bandiera aquilotta Giuseppe Vecchio, ex indimenticato capitano dei bianchi negli anni '90 e attuale allenatore dell'Under 16. Vecchio situazioni così delicate lei ne ha vissute molte quando indossava la maglia bianca. "Quando ci salvammo contro la Pro Sesto con mister Carpanesi c'era una contestazione forte, ci allenammo per due mesi con la polizia al 'Ferdeghini'. Fummo bravi a fare gruppo con allenatore e gli stessi tifosi furono eccezionali a sostenerci durante la partite, in particolare nei playout, quando videro che stavamo facendo di tutto per venirne fuori da un momento difficile. Purtroppo lo Spezia attuale ha avuto il suo momento complicato ad inizio stagione, ovvero in quella fase dove si deve creare l'autostima, la fiducia e l'amalgama. Se fosse successo a campionato in corso sarebbe stato meno traumatico perché vi sarebbe stato un background di fiducia".

Il clima nella tifoseria non è dei migliori e c'è chi recita il de profundis parlando di retrocessione. Lei che ne pensa? "Credo che sia sbagliato perché, pur essendo lo Spezia in un momento di difficoltà, è inutile lasciarsi andare al pessimismo. La squadra ha delle potenzialità, ci possono essere problemi, però parlare già di retrocessione dopo sette partite significa volersi fare del male. Poi la delusione e le preoccupazioni sono legittime ma non dimentichiamoci che l'unica cosa vera che conta è lo Spezia e tutti dobbiamo fare qualcosa per rimettere la stagione in carreggiata. Ci vuole anche un po' di equilibrio, per questo bisogna compattarci e non gettare alle ortiche tutto quello che di buono è stato fatto in questi anni, leggasi cinque playoff e partite indimenticabili a San Siro e all'Olimpico. Il pessimismo non va bene perché è contagioso, dobbiamo pensare positivi, certi che ci leveremo da questa situazione".

Mora, Terzi, Ragusa, Bartolomei: il poker di anziani dovrà aiutare l'allenatore a fare fronte comune per risollevarsi? "Credo che in ogni squadra vi debbano essere giocatori in grado di assumersi responsabilità. Atleti in grado di trasmettere il loro carisma all'interno degli spogliatoi e non è detto debbano essere soli i più anziani. E' chiaro che i giocatori con più esperienza possono dare quegli input ai giovani in difficoltà. Non è facile giocare al 'Picco', in questi momenti la maglia è pesante. Ora servono impegno, lavoro e la consapevolezza che possiamo venirne fuori perché il potenziale la squadra ce l'ha".

I deficit caratteriali denunciati dallo Spezia? "Adesso si notano in tal misura perché i risultati non stanno venendo, però non dimentichiamoci che gli otto undicesimi della compagine di Italiano sono quelli dello scorso campionato. Dipende dal momento, adesso il gruppo è un po' frenato perché i risultati determinano l'atteggiamento dei giocatori in campo".

In attacco si avverte la mancanza di Galabinov. "La mancanza del bomber si può sentire perché è punto di riferimento di tutto l'attacco, però occorre ricordare che l'anno scorso Okereke all'inizio non faceva tanti gol. Cerchiamo di avere un po' più di fiducia tutti quanti. Capisco la delusione della gente, so l'amore smisurato per la squadra della propria città, però il pessimismo trasmette solo deleterie insicurezze. Bisogna avere equilibrio, toglierci questo alone negativo perché questa è una squadra che può mantenere la categoria".

Società, squadra, tifosi: è possibile un fronte comune? "Bisogna fare di tutto affinché ciò si verifichi e mi auguro che questa unità di intenti possa verificarsi velocemente. Tutti quelli che vogliono bene allo Spezia devono fare qualcosa per far sì che questo momento finisca. Se tutte le componenti remeranno dalla stessa parte sono convinto che ne verremo fuori".

La sua Under 16? "Il settore giovanile è formato da tanta gente competente, il mio gruppo mi sta sorprendendo giorno dopo giorno, mi sento realizzato. Ci sono ragazzi promettenti che potranno fare carriera".