Guida Michelin 2021, pioggia di stelle sulla Toscana. Ecco chi sono le new entry

Nell’Olimpo dei tristellati resta l’inossidabile Enoteca Pinchiorri di Firenze, con i patron Giorgio Pinchiorri & Annie Féolde

Guida Michelin 2021

Guida Michelin 2021

Firenze, 25 novembre 2020 - Pioggia di stelle sulla Toscana. E’ “la regione più ricca di novità”, secondo l’edizione 2021 della Guida Rossa Michelin, indubbiamente la più attesa e la più temuta dai ristoratori, e la più consultata dai gourmet e dagli appassionati di buon cibo e di belle ore trascorse a tavola in ambienti che invitano al gusto e al relax anche sul piano estetico. Ma non solo, perché la Guida Rossa premi anche i Bib Gourmand, locali dove si fa “esperienza di buona cucina con una spesa inferiore ai 35 euro”, e anche qui la Toscana è ben rappresentata, al quarto posto con 24 locali. E fa la sua figura anche nella nuova categoria delle “stelle verdi”, premio alla sostenibilità, con ben 2 locali su 13 in tutto (Il Virtuoso Gourmet della Tenuta le Tre Virtù a San Piero a Sieve, chef Antonello Sardi, e I’ Ciocio – Osteria di Suvereto, chef patron Fabrizio Caponi).

Ma veniamo alle stelle. E alle novità, che sono ben sei, o forse meglio otto considerate appunto le due stelle “verdi”, e portano il totale degli stellati toscani a 43: 1 tre stelle, 5 due stelle, 36 1 stella (più la verde de I’ Ciocio; quella di Chef Sardi a San Piero a Sieve è assorbita dal “macaron” principale). Un gran bel risultato, in tempi tanto grami per la ristorazione, l’abbiamo sottolineato due giorni fa alla presentazione del “Gambero”, si riafferma con più forza oggi vista la particolarità della Rossa Michelin.

Nell’Olimpo dei tristellati resta l’inossidabile Enoteca Pinchiorri di Firenze, con i patron Giorgio Pinchiorri & Annie Féolde, la cucina capitanata da Riccardo Monco e Alessandro della Tommasina, la sala magistralmente diretta da Alessandro Tomberli. New entry con un percorso strepitoso per Rocco De Santis, lo chef napoletano a capo della brigata del Santa Elisabetta nell’Hotel Brunelleschi, uno dei luoghi magici del centro di Firenze per essere racchiuso nella splendida testimonianza storica della Torre della Pagliazza. Due colpi consecutivi, non è davvero da tutti: il Santa Elisabetta si affianca così al Piccolo Principe del Principe di Piemonte a Viareggio, a Caino a Montemerano, a Bracali a Massa Marittima, a Arnolfo a Colle Val d’Elsa. Deluso chi pensava / sperava nel secondo “macaron” sulla giacca di Vito Mollica, chef del Palagio (e di tutta la “cucina del castello”) al Four Seasons di Firenze.

E’ targata principalmente Siena, poi, la valanga delle new entry con una stella: tre su cinque, con altri due posti alla costa, di cui uno alla Versilia che comunque continua a confermarsi patria di ottima cucina. Riporta la stella al Poggio Rosso di San Felice a Castelnuovo Berardenga il colombiano 31enne Juan Camilo Quintero – già celebrato due giorni fa dal Gambero – ex Osteria di Volpaia a Radda in Chianti e ora nella scuderia del superstellato Enrico Bartolini (che intanto conserva il macaron anche alla Trattoria Toscana de L’Andana a Castiglione della Pescaia, pur con il cambio di resident chef).

Torna dopo undici anni la stella sul Castello Banfi di Poggio alle Mura, Montalcino, ristorante Sala dei Grappoli, a guida di Domenico Francone, un ex vincente, che esperienze poi a Londra con Heinz Beck e a Perth. E una stella brilla di nuovo su San Gimignano, con Vincenzo Martella al Linfa by Cum Quibus. Si accende quella di Alessandro Ferrarini, che la conquista per il ristorante Franco Mare della famiglia Stefanini a Marina di Pietrasanta, dove era stato sous-chef dopo esperienze, tra l’altro, da Lorenzo e al Quirinale dei Savoia a Ginevra. Ed è stella anche per Alessandro Rossi, classe 1991, toscano ben radicato al Gabbiano 3.0 di Marina di Grosseto: aveva già vissuto l’esperienza come socio di Filippo Saporito alla Leggenda dei Frati a Firenze.

Per province, in totale gli stellati sono 11 a Firenze, Lucca e Siena (con il curioso primato di Castelnuovo Berardenga: 3 ristoranti stellati in un piccolo comune), 6 a Grosseto, 1 ciascuno per Arezzo, Livorno e Pistoia.

Da segnalare però anche due “ex” che sono stati molto amati in Toscana, e hanno conquistato subito la stella all’approdo in altre regioni. Peter Brunel, ex chef del Borgo San Jacopo del Lungarno Hotel a Firenze, oggi nel suo ristorante di Arco sul Lago di Garda; e Gianluca Renzi, ex Castello di Fighine a San Casciano dei Bagni e poi Locale a Firenze, ora ai Portici di Bologna.