Palio Marinaro dell’Argentario, presentazione in grande stile a Firenze

La settantaseiesima edizione presentata in Consiglio regionale

La presentazione dell'evento

La presentazione dell'evento

Grosseto, 20 luglio 2018 - I quattro rioni di Santo Stefano, il 15 agosto alle 19, si sfidano a colpi di remi nello stadio del Turchese, lo specchio di mare antistante il porto vecchio, in una tra le gare remiere più lunghe al mondo. La 77esima edizione del Palio marinaro è stata presentata a palazzo del Pegaso, in Regione. “E’ una vera e propria manifestazione storica – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani – che riflette fatti avvenuti, si tratta di un’autentica espressione dell’identità di un luogo. È verosimile che le origini del palio risalgano al tempo dello Stato dei Presidi, di cui l'Argentario faceva parte, tra gli anni 1664 e 1667 e il palio ne rievoca questo profilo di autonomia storica”. “Presentare il palio qui in Consiglio regionale - ha detto il sindaco di Monte Argentario Francesco Borghini – è l’occasione per dargli più dignità. Si tratta di una manifestazione molto sentita e partecipata, ogni anno registriamo tra i 15 e i 20mila spettatori”. “L’Argentario non si chiude in se stesso - ha spiegato il consigliere regionale Leonardo Marras - ma si presenta al di fuori dei suoi confini a dimostrazione che abbiamo valori e tradizioni importanti che non sono semplicemente patrimonio consumato a livello locale, ma diventano punti di riferimento per la Toscana”. Gualtiero Della Monaca, esperto di storia locale ha spiegato la composizione degli equipaggi dei rioni Croce (colori bianco e rosso e gentilizio crociaioli), Fortezza (colori verde giallo e rosso e gentilizio fortezza ioli), Pilarella (colori rosso bianco e blu e gentilizio pilarellai) e Valle (colore bianco e azzurro e gentilizio vallaioli), composti da un timoniere più quattro vogatori che hanno l’obiettivo di percorrere dieci volte la distanza di quattrocento metri compresa tra due boe (chiamati gavitelli) per un totale di quattromila metri, effettuando cinque virate al largo e quattro a terra. La gara si svolge con quattro gozzi, ognuno con il nome di un vento: maestrale, grecale, libeccio e scirocco.