Grosseto, 11 agosto 2011 - Lo stadio «Lungobisenzio» lo ha riabbracciato dopo che se ne era andato nel 2004 per sedere proprio sulla panchina del Grosseto. Dopo sette anni Vincenzo Esposito è tornato nella «Sua» Prato, e tornerà domenica sera allo «Zecchini» per salutare il suo vecchio pubblico che per una stagione lo ha sostenuto nella vecchia serie C1.
Il suo ritorno al Prato dopo alcuni anni?
«Ci sono società che rappresentano qualcosa di diverso rispetto alle altre. Prato per me è <CF202>La</CF> società e ho sempre mantenuto un ottimo rapporto con la famiglia Toccafondi. E’ la terza volta che ritorno, ogni volta vado via ma poi torno sempre».
Troverà subito il Grosseto nella prima partita ufficiale.
«Con quanto ho girato le mie ex squadre adesso sono abbastanza. Così come per il Grosseto trovarsi contro un ex allenatore (ride)».
Che ricordi ha di quella stagione a Grosseto?
«Ricordi positivi senza dubbio. Mi è soprattutto rimasto in mente l’aver creato e compattato un gruppo nuovo che tornava a giocare la serie C1 dopo tanti anni. Fu comunque una bella annata».
Che gara si aspetta?
«Dal punto di vista tecnicnico il divario è grande. Il Grifone è ormai una realtà della serie B, noi invece siamo, come organico, una formazione di Lega Pro 2 visto che siamo stati ripescati da poco e la rosa non è stata ancora rinforzata. Ci sono quindi due categorie tra Prato e Grosseto. Sarà per noi una tappa di avvicinamento al campionato».
Che effetto le fa tornare allo «Zecchini» dove ancora in tanti la ricordano con affetto?
«Certo mi fa piacere che si parli ancora bene di me. Nel periodo che sono stato a Grosseto ho dato e ricevuto tanto da tutti, è stata una splendida esperienza professionale. Però, sia prima che dopo di me, sono passati numerosi allenatori e l’unica persona che merita di essere ricordata a lungo è il presidente Piero Camilli. Lui è il Grosseto, lui ha fatto tanto per questa società».