Grosseto, 29 dicembre 2011 - E’ il «mago». Quello, come si dice nel calcio ad alti livelli, che fa «la differenza». Tano Caridi (nella foto), il gioiellino del Grosseto da due stagioni, rischia però di salutare la Maremma. Sì, perché l’attaccante di Reggio Calabria che prima ha fatto innamorare Mantova e ora gran parte della Maremma pallonara, ha il contratto in scadenza il prossimo giugno. In pratica, se a gennaio il presidente Camilli non suggellerà la firma sul rinnovo, il buon Tano, capitano della squadra di Viviani, potrà accordarsi con il miglior offerente. E sono tantissime le squadre che hanno già annusato l’affare e hanno iniziato a sondare il terreno. Duttile, ambidestro, con uno spiccato senso del gol (15 i gol in 45 presenze in un anno e mezzo con la maglia biancorossa), capace di giocare indifferentemente laterale sinistro di attacco, dietro la prima punta o addirittura accanto ad un centravanti di peso. Tano Caridi, nonostante qualche acciacco di troppo, è davvero un giocatore in grado di far spiccare il volo a una squadra normale. Facendola diventare importante e decisiva.

 


Ed è stato proprio Michele Serena, tecnico dello Spezia, a far squillare il telefonino a Caridi, pare, in questi giorni. Lui che lo ha avuto a Grosseto, sa benissimo, soprattutto in Prima Divisione, quanto potrebbero essere decisive le sue folate sulla fascia per innescare gli attaccanti. Non è comunque da escludere che su Caridi piombino anche i più importanti club di serie B, come il Torino, per esempio oppure come la Sampdoria, che potrebbe virare sul fantasista del Grosseto dopo aver sondato il terreno anche con Ljiajc, «farfalla» serba dal destro vellutato, che a Firenze non trova spazio. Sperando che comunque Camilli, faccia il primo passo. Perché è impossibile pensare ad un Grosseto senza Caridi.