Flavio Insinna sul palco a Festambiente, "Improvvisare, un'arte che va coltivata"

Il popolare showman e presentatore porta in Maremma "La macchina della felicità"

Flavio Insinna durante il soundcheck

Flavio Insinna durante il soundcheck

Grosseto, 6 agosto 2017 – Sul palco principale del festival di Legambiente a Rispescia, domenica 6 agosto alle 22 sale Flavio Insinna con la sua piccola orchestra in “La macchina della felicità”. Attore, presentatore, showman della tv, Insinna porta una ventata di novità con questo divertente spettacolo

Tutto parte dal suo libro “La macchina della felicità” e si trasforma in... ricreazione?

“Spesso le persone che vengono hanno già letto il libro e quindi conoscono una parte dello show, ma al mio romanzo attingiamo sempre meno, scegliendo altri testi, poesie, autori, canzoni. Rimane saldo il concetto della macchina della felicità, cioè riuscire a essere per chi ci viene ad ascoltare motivo di felicità. Nel romanzo si racconta una storia d'amore dove l'uno per l'altra decidono di essere la macchina della felicità. Che poi è la cosa più bella del mondo, se c'è qualcuno che ti fa venire la voglia di diventare motore di una macchina della felicità, sperando ovviamente di essere ricambiato. È la grande scommessa della vita. Lo chiamo ricreazione perché non è uno spettacolone, adesso giù le luci e silenzio. Il pubblico può fare foto e domande. Durante la serata chiediamo alle persone di scrivere cosa intendono per felicità. Emergono idee molto diverse, da una semplice passeggiata in riva al mare a concetti complessi. Alcuni messaggi, i più particolari, li leggo sul palco. Portando in tour questo spettacolo capisco sempre di più che una delle più grandi fortune è accorgersi della felicità mentre la stai vivendo e non dopo. Dire: Ammazza che serata, quanto siamo felici! E non: Ah quanto siamo stati felici. C'è chi dice che la felicità se la rincorri non arriva. Io non ci credo, penso che le cose bisogna conquistarsele, meritarle. E pure la felicità è raggiungibile. È bello anche il tentativo. Viviamo in una società che sta lì solo a giudicarci, quanto guadagni, cosa fai... Pensiamo che il fallimento sia definitivo. Ma se perdi una volta, non è detto che sia per sempre. Oggi ho perso, ma domani si ricomincia”.

Una performance che prende forma con il pubblico.

“Sì, uno spettacolo che nel tempo cuciamo addosso a noi e alle persone che ci vengono a vedere. La tournée dopo le tappe estive proseguirà a novembre nei teatri”.

Lei ha questa grandissima capacità di parlare a braccio...

“Ci provo, ma devi continuare a studiare, a affinare, a tenere le orecchie tese per capire se il pubblico ti sta seguendo e dove vuole andare”.

C'è qualcosa che si porta sempre dietro in tour? “Parto con uno zainetto che alla fine della tournée pesa 200 chili perché in ogni teatro cerco il chiodo storto, che si dice porti fortuna. E poi qualche libro, una foto con i miei genitori e mia sorella. In inverno la maglia della salute per far stare tranquilla mia madre”.