Grosseto, 29, marzo 2011 - ''La vita è quello che ti accade mentre stai facendo qualcos’altro''. Lo sa bene Teo, il protagonista del nuovo film del regista Francesco Falaschi. Girato tra il mare di Follonica, la città di Bianciardi e le colline di Scansano, Questo mondo è per te debutterà venerdì 1 aprile al cinema teatro Moderno di Grosseto, per raggiungere poi le sale di tutta Italia. Una commedia di formazione su un giovane che sogna un glorioso futuro da scrittore ma che, subito dopo la maturità, si trova catapultato nel mondo del precariato. L’improvvisa malattia del padre Italo (alias Paolo Sassanelli), infatti, lo costringe ad abbandonare le velleità artistiche, mentre la sospirata iscrizione alla scuola Carver si allontana a dismisura. Paradossale la proposta che gli viene prospettata: lavorare nello stabilimento dello zio dove si tratta la carta da macero. Proprio lui che sognava di scrivere libri...

 


Dopo molti documentari e cortometraggi — tra cui Quasi fratelli con cui ha vinto il David di Donatello — Falaschi ha diretto i lungometraggi Emma sono io e Last minute Marocco. L’attrice principale del suo primo film, Cecilia Dazzi, recita in Questo mondo è per te nel ruolo di Laura, la madre di Teo, interpretato dall’esordiente Matteo Petrini, che esce proprio dalla scuola di cinema di Falaschi e adesso studia al Dams di Bologna. Nel cast anche Paolo Migone e Eugenia Costantini, Sergio Sgrilli e Fabrizia Sacchi.

 


''La storia — sottolinea Falaschi — tratta temi drammatici ma con umorismo, inserendosi nel solco della commedia all’italiana. Il film vuole divertire e far riflettere lo spettatore''. Le burrasche sentimentali e le sfide della vita alla fine regalano il sospirato happy ending. ''Il low budget — spiega il regista — non è stato un impedimento, ma anzi uno stimolo in più nella creatività e nella capacità di adattamento delle riprese. Ad esempio, le stagioni rappresentate sono quelle reali. Abbiamo cercato di non essere cartolineschi nel presentare la Maremma, e il mar Tirreno diventa un paesaggio dell’anima''. ''Un film libero — osserva lo sceneggiatore Stefano Ruzzante — e indipendente che grazie alla tenacia di Falaschi, un vero zuccone, è riuscito a trasformarsi da opera laboratoriale della scuola di cinema di Grosseto a una pellicola fresca e originale per il grande schermo''.