Monica Cirinnà e i 24mila euro: "Io voglio quei soldi? Fake news, andranno in beneficenza"

La senatrice del Pd smentisce: "Quel denaro non è mio, non ho mai chiesto mi fosse restituito"

Monica Cirinnà, 59 anni, è senatrice del Pd (Foto ImagoE)

Monica Cirinnà, 59 anni, è senatrice del Pd (Foto ImagoE)

Grosseto, 5 agosto 2022 - "Quei 24mila euro trovati nella cuccia del cane? Io non voglio quei soldi, andranno in beneficenza". Monica Cirinnà non ci sta, e sbotta tacciando di fake news tutti coloro che, in seguito all'uscita di un articolo de Il Messaggero, pensano che la senatrice del Pd abbia chiesto per sé quella somma di denaro ritrovata la scorsa estate. A spiegare la vicenda è lei stessa con un post sui social, titolato in stampatello: "Basta notizie false: non ho mai chiesto che i soldi mi venissero restituiti". Ma ecco che cosa è successo: 

La vicenda

Oggi, venerdì 5 agosto, si è tornati a parlari del tesoretto trovato la scorsa estate da Monica Cirinnà nella cuccia del cane in seguito ad un articolo de Il Messaggero, in cui viene scritto che: "La senatrice del Pd batte cassa e reclama i 24mila euro in contanti che eranostati ritrovati nella sua proprietà: la CapalBiofattoria, un'azienda agricola e vitivinicola immersa nella Maremma toscana, a pochi chilometri dalla meta prediletta della sinistra radical-chic per le vacanze". 

"Di fronte al polverone mediatico che si era sollevato dopo la scoperta del denaro - si legge ancora nell'articolo -, i coniugi avevano preso letteralmente le distanze, precisando che la cuccia era lontana dalla loro casa e che forse quelle 48 banconote, da 500 euro l'una, erano state occultate da spacciatori nordafricani. 'Pensavo fossero finti' aveva spiegato Fabio Montino, il maggiore dei 4 figli del sindaco di Fiumicino Esterino Montino, ai carabinieri di Capalbio, dopo aver telefonato al padre e alla moglie del padre, di ritorno da Roma dove avevano partecipato ai funerali dell'amico avvocato Luca Petrucci", ricostruisce ancora Il Messaggero

L'inchiesta

Lo scorso 28 marzo il sostituto procuratore di Grosseto Giampaolo Melchionna "è stato costretto a chiedere l'archiviazione dell'indagine per riciclaggio (contro ignoti), non essendo riuscito a dimostrare la provenienza illecita dei 24mila euro. Ma, inaspettatamente - si legge ancora sul quotidiano -, il 4 maggio la senatrice del Pd si è fatta avanti e, tramite l'avvocato Giovanni Gori, ha chiesto al gip di 'disporre la restituzione' della somma in suo favore, opponendosi alla confisca chiesta dal pm. Dato che la senatrice è legale rappresentante di CapalBiofattoria, secondo il suo legale, i soldi spetterebbero a lei. In vista dell'udienza dello scorso 6 giugno, la senatrice ha reiterato la richiesta del denaro, specificando (questa volta) di volerlo devolvere all'associazione antiviolenza Olymbia De Gouges". "Secondo il giudice delle indagini preliminari di Grosseto, però la 'richiesta di restituzione della Cirinnà non può essere accolta, poiché opera in questo caso la disciplina delle cose ritrovate'. Peraltro - si spiega nel provvedimento del 20 giugno - anche se si fosse trattato del ritrovamento di un tesoro, 'esso spetta solo per metà al proprietario del fondo e per metà al ritrovatore: in questo caso, a Fabio Montino e all'operaio Fabio Rosati, per la quota di un quarto ciasciuno'. Intanto le banconote sospese restano sotto sequestro", conclude l'articolo de Il Messaggero

La smentita

Tuttavia, nel pomeriggio di venerdì 5 agosto è arrivata la smentita della stessa Monica Cirinnà sui social. "Basta notizie false - scrive la senatrice del Pd - non ho mai chiesto che i soldi mi venissero restituiti". E spiega: "Da quasi un anno spiego a chiunque che la cuccia dove sono stati ritrovati dei soldi in contanti era in disuso da anni ed era ai margini della nostra proprietà, in un luogo aperto al pubblico transito, non visibile dalla nostra abitazione a ridosso della strada provinciale". 

"Ho da subito avvisato i carabinieri - ricostruisce ancora la Cirinnà - e una volta archiviata l'indagine senza che sia stato possibile risalire ai proprietari dei soldi, ho semplicemente comunicato attraverso il mio avvocato al giudice, come prevede la legge, cosa avrei fatto nel caso in cui caso i denari mi fossero consegnati. Non restituiti - sottolinea la senatrice dem -, perché appunto non sono miei". 

Monica Cirinnà dunque smentisce "i virgolettati che mi sono stati attribuiti. Ho detto chiaramente - prosegue a spiegare - che quei soldi sarebbero andati in beneficenza all'Associazione Olympia de Gouges che si occupa di violenza sulle donne nel territorio della bassa Maremma". Infine il commento: "Sono molto dispiaciuta che vengano tirate in ballo vicende private della mia famiglia che niente hanno a che vedere con questa storia. Io e la mia famiglia non siamo mai stati coinvolti nell'indagine che ha riguardato quei soldi. Indagine, ribadisco, archiviata", conclude la senatrice del Pd Monica Cirinnà.