Un trend in crescita. E che preoccupa. Le violenze domestiche e i maltrattamenti in famiglia sono al centro dell’azione dei carabinieri. "I numeri, da gennaio a ottobre 2023, sono gli stessi rispetto all’anno precedente –iniziano i carabinieri del Comando provinciale di Grosseto – 135 (da gennaio ad ottobre 2023) rispetto ai 134 dello scorso anno tra denunce e reati perseguibili d’ufficio. Ma è un dato che va letto nello specifico: i maltrattamenti in famiglia sono stati 59 a fronte di 88 (2022), gli atti persecutori sono invece 62 contro 38 (2022)". Fondamentale l’apporto dell’Arma nelle "rete" antiviolenza. "La prima legge sul reato di femminicidio nasce nel 2013 – aggiungono dall’Arma –. L’organismo demandato per seguire i reati furono i carabinieri. L’Arma fa parte dell’Osservatorio per i crimini di violenza di genere. E per questo si è dotata di reparti specializzati: a livello centrale c’è un reparto di ‘Analisi criminologica’, con una sezione dedicata esclusivamente a questo tipo di reati: che analizza il fenomeno e studia la formazione degli operatori. Sono questi poi a generare studi e vademecum per la diffusione nei comandi dell’Arma del territorio. Da quello che c’è da fare su una denuncia, alla tecnica di comunicazione da tenere. Si tratta di un corso che qualifica come specializzato sulla violenza di genere. Questo fa capire quanto l’Arma sia sensibile al problema e cerchi di risolverlo". Esiste dunque una rete interna che prende cognizione dei casi di violenza domestica e fornire consulenza a chi interviene. "In provincia di Grosseto esiste anche una stanza, al Comando Provinciale, dedicata a questo, dove la donna vittima di violenza può essere accolta in maodo tranquillo e sereno per farla sentire a proprio agio. Uno schema – aggiungono i Carabinieri – che è stato adottato anche ad Orbetello". Poi chiudono: "Purtroppo si evidenzia che i casi rimangono tanti. Se si considera che nel 2019 si contarono 90 casi, si evince che i casi sono in aumento aldilà delle denunce. Da una parte può essere il risultato di una consapevolezza maggiore, oppure un indice che i casi sono in aumento. Ovvero – chiudono dall’Arma – si tratta di un fenomeno che, evidentemente, non accenna a diminuire".