"Venator trovi soluzioni per i gessi"

Dopo lo sciopero interviene anche la Regione. Andrea Benini al presidio: "Vicino a quelle 41 famiglie"

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Sorpresa e amarezza per la decisione dell’azienda Venator di Scarlino di voler ulteriormente ridurre il personale. Ad esprimerle sono gli assessori all’ambiente e all’economia della Regione Toscana che chiedono, sempre alla Venator, di presentare soluzioni alternative alla gestione dei gessi rossi. Oltre alla sorpresa gli assessori hanno manifestato la loro vicinanza ai lavoratori e l’appoggio allo sciopero. "Non si può sedere ai tavoli a Firenze – hanno aggiunto – per parlare di prospettive aziendali e poi tornare a Scarlino e avviare procedure di licenziamento. Si tratta di un fatto grave che va in totale controtendenza rispetto ai propositi di rimanere sul territorio e avviare un serio piano di investimenti".

Nella giornata di venerdì la Regione, portando avanti il confronto con il coinvolgimento della presidenza e dei due assessorati, ha convocato un incontro che ha visto partecipare i settori che si occupano di valutazioni di impatto, autorizzazioni ambientali e rifiuti, oltre ad Arpat, con l’obiettivo di assicurare il massimo supporto possibile all’azienda e ai suoi progettisti. La Regione è il soggetto che si occupa di autorizzazioni ambientali, mentre spetta all’azienda farsi carico dei propri scarti sia sotto il profilo economico sia progettuale. Gli assessori pertanto invitano a "ritirare i licenziamenti e a presentare soluzioni alternative alle gestione dei gessi rossi sia nell’immediato che nel breve-lungo periodo, realizzando contestualmente tutti gli investimenti funzionali alla riduzione della produzione dei gessi stessi". A partecipare alla protesta insieme agli operai anche il sindaco di Follonica, Andrea Benini. "Io sono 41": c’era scritto così sui cartelli mostrati dalle lavoratrici e dai lavoratori della Venator, in sciopero di fronte ai cancelli della fabbrica. La Venator ha infatti avviato una procedura che prevede l’esubero di 41 dipendenti.

"Quarantuno persone, 41 storie e 41 famiglie, alle quali siamo stati e staremo vicini – ha detto il primo cittadino di Follonica – Insieme alla Giunta abbiamo partecipato alla mobilitazione, per denunciare la mancanza di responsabilità e di serietà da parte dell’azienda. La comunicazione dell’esubero è inaccettabile, soprattutto di fronte alle nuove prospettive che sembravano esserci per il futuro della Venator. Quella del Tar della Toscana è stata una risposta sorprendentemente positiva: la richiesta di sospensione della diffida relativa alla cava di Montioni, a seguito del ricorso presentato da Sepin e da Venator, è stata accettata. Inoltre è stata attivata la conferenza dei servizi per Montioni. Dobbiamo essere determinati – chiude Benini – nel garantire la certezza e la dignità del lavoro".