"Una passione forte e nata in famiglia"

Giada Brachetti, 20 anni "Babbo, fratello, tre zii e una zia praticano l’attività venatoria. Inevitabile che mi contagiassero"

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Ha vent’anni ama i cani, la caccia ed è la giovanissima vicepresidente del circolo tutto femminile "Dea Maremma" aderente all’associazione Libera caccia. Lei è Giada Brachetti, e viene da una famiglia, manco a dirlo, tutta di cacciatori. "E’ proprio così – ci racconta Giada –. Mio padre è cacciatore, cosi come mio fratello e anche mia sorella sta studiando per prendere il porto d’armi. Inoltre ho anche tre zii e una zia che cacciano".

E la mamma?

"No la mamma no, lei cucina tanto e di materia prima – dice sorridendo Giada – gliene portiamo tanta".

Ma come nasce questa passione per la caccia?

"Innanzitutto, venendo da una famiglia di cacciatori ci sono cresciuta dentro la caccia. E poi anche la passione per gli animali, per i cani, e in particolare per i segugi, hanno fatto il resto. Ho iniziato ad andare alla caccia al cinghiale, che è poi quella che tuttora pratico, a quindici anni, perché c’era un segugio maremmano che si faceva prendere solo da me. Così ho iniziato prima con lo stare dietro ai cani durante la battuta di caccia e ora, da qualche anno, sparo anche. La caccia mi affascina perché mi consente di stare in mezzo alla natura e in compagnia dei miei amati cani".

Come è venuta l’idea di creare un circolo tutto femminile di cui lei, tra l’altro, lei è anche la vicepresidente?

"Essendo un gruppo di ragazze appassionate della caccia, abbiamo deciso di dare vita a un circolo tutto nostro. Così possiamo dare voce al genere femminile anche nella caccia, nella speranza che il nostro circolo possa crescere ancora, magari anche numericamente".

Nella vita cosa fa?

"Sono iscritta all’università a infermieristica e veterinaria e nel tempo libero, ovviamente, vado a caccia".

Alberto Celata