"Un anno molto duro risolto al meglio"

Mazzola, direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, ripercorre il percorso a ostacoli degli ultimi mesi di lezioni

Migration

Non c’è sosta. L’anno scolastico 2020-2021, uno dei più difficili che la scuola anche maremmana ricordi, si è appena chiuso, ma per i lavoratori di questo modo così complesso non è ancora ora di andare in vacanza. Al contrario, sono già immersi nell’organizzazione del 2021-2022 di cui devono essere ancora chiariti moltissimi aspetti.

Proprio per questa intensità di impegni per il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, Michele Mazzola, non è molto semplice commentare a freddo l’anno scolastico appena terminato.

"Sicuramente c’è la soddisfazione e l’orgoglio di aver condotto in porto un anno difficile, lavorando al meglio delle nostre possibilità e raggiungendo i migliori risultati possibili alle condizioni date".

Merito di chi?

"Di tutte le componenti del mondo della scuola, nessuna esclusa. Mi sia consentito, però, di aggiungere una menzione speciale per i dirigenti scolastici con molti dei quali abbiamo condiviso in tempo reale problemi oggettivamente piuttosto impegnativi da risolvere. Ma alla fine credo si sia ottenuto un buon risultato".

A cosa si riferisce con esattezza?

"Al fatto che siamo riusciti a garantire la scuola in presenza al maggior numero di studenti possibile. Per carità, si può sempre fare di meglio, ma ritengo che quanto realizzato quest’anno fosse il massimo".

Qual è stato il momento in cui le è sembrato tutto impossibile?

"Un momento di sconforto c’è stato all’inizio dell’anno scolastico quando dopo aver fatto tanti sacrifici in estate eravamo convinti che le scuole si sarebbero riaperte in presenze e invece è arrivata la doccia fredda della percentuale: prima 50%, poi 75%. E’ stata una fase davvero coplicata, soprattutto perché da riorganizzare tenendo conto del problema trasporti".

Alla fine, però, ce l’avete fatta.

"Grazie ai presidi e al prefetto Marsilio; ai docenti e a tutti coloro che si sono messi generosamente al servizio della causa. Non ultimi gli studenti, di ogni ordine e grado, che in provincia di Grosseto si sono dimostrati assai responsabili. Grazie ovviamente anche all’Asl con la quale, nonostante alcuni momenti ...dialettici, c’è sempre stata una fattiva e positiva collaborazione".

Quale segno lascia, quest’anno, negli animi degli studenti?

"Quelli più grandi hanno indubbiamente sofferto la mancanza di spazi relazionali che eppure sono importanti. I più piccoli hanno conoiscuto una scuola molto meno creativa ed ’effervescente’ di quello che era e che ci auguriamo tornerà a essere".

Andrea Fabbri